Mondo del lavoro

Rinnovo del contratto,
presidio unitario alla Marcegaglia

Foto di Alessandro Osti

Nella mattinata di oggi, presso il piazzale della Marcegaglia di Casalmaggiore, è iniziato il presidio unitario dei lavoratori dello stabilimento. Alla base dell’iniziativa – che proseguirà per tutta la giornata, durante i vari turni – la richiesta di superare lo stallo nel rinnovo del contratto dei metalmeccanici.

A fornire ulteriori dettagli in merito alla protesta è Monica Tonghini, Segretaria generale FIM Cisl Asse del Po: “Il presidio – sottolinea – si è reso necessario a causa della reiterata e grave chiusura delle associazioni datoriali, che perseverano nell’indisponibilità ad aprire il negoziato e avviare un confronto serio sulle rivendicazioni sindacali contenute nelle piattaforme Fim, Fiom e Uilm, a partire dall’aumento del salario e dall’estensione dei diritti dei lavoratori. Resta confermato in tutte le fabbriche il blocco degli straordinari e di tutte le flessibilità. Inoltre, è previsto il blocco della sottoscrizione dei piani formativi finanziati dai Fondi Interprofessionali”.

Soffermandosi sulle motivazioni alla base del presidio – nel mese di aprile sono state proclamate, a livello nazionale, otto ore di sciopero per aprire un tavolo negoziale – Marco Cagnati (Fiom Cgil Cremona) ribadisce la necessità di riaprire un confronto tra le parti atto a superare questa fase di stallo: “Una bozza di contratto, firmata dal 98% dei lavoratori metalmeccanici, viene messa in discussione e non è nemmeno aperto un tavolo di trattativa”.

Da parte di Cagnati un’ulteriore riflessione partendo dall’attuale congiuntura economica: “Ad oggi – osserva – siamo in una condizione di estrema incertezza, sia per quanto riguarda il mercato italiano, che per quello europeo. L’unico modo per uscire da questa impasse, dove a causa dei dazi si dovranno individuare nuovi mercati, è proprio quello di cercare di incrementare la domanda interna. Per farlo dobbiamo necessariamente aumentare gli stipendi. Noi chiediamo che ci sia un piano industriale importante, che vengano fatti investimenti sull’innovazione e sulla ricerca e che, naturalmente, aumenti il potere d’acquisto dei lavoratori”.

 

Lorenzo Costa

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