Don Primo e la Liberazione:
il giorno del convegno a Bozzolo
Sono tempi in cui la parola di don Primo Mazzolari contro la guerra servirebbe eccome. Anzi serve. Ecco perché la Fondazione Don Primo Mazzolari promuove anche quest’anno un convegno di studi in occasione della ricorrenza della morte di don Primo. Il convegno si terrà sabato 12 aprile (giorno dell’anniversario) a Bozzolo alle ore 10, presso la sala civica di Piazza Europa, e sarà dedicato al tema 25 aprile. Don Primo Mazzolari e la Resistenza dei cristiani.
L’appuntamento vedrà l’intervento di Giorgio Vecchio, ordinario di Storia contemporanea e presidente del Comitato scientifico della Fondazione, della senatrice Albertina Soliani, presidente dell’Istituto Alcide Cervi e vicepresidente nazionale dell’Anpi, di Matteo Truffelli, ordinario di Storia del pensiero politico dell’Università di Parma e presidente della Fondazione, moderati da Mariangela Maraviglia, membro del Comitato scientifico della Fondazione. Peraltro Giorgio Vecchio proprio in questi giorni ha dato alle stampe il volume “La Resistenza dei Cristiani” con diversi riferimenti a don Primo.
«Non sono necessarie molte parole – afferma il presidente della Fondazione, Matteo Truffelli – per spiegare il senso e l’importanza di ricordare e celebrare, a ottant’anni di distanza, la ricorrenza del 25 aprile 1945, e farlo qui, a Bozzolo, dove don Primo Mazzolari visse il giorno della Liberazione dopo una lunga e trepidante attesa, trascorsa per molti mesi in clandestinità, per non essere catturato dai fascisti e dagli occupanti nazisti. Ricordare il 25 aprile, infatti, significa fare memoria di un evento che racchiude in sé una molteplicità di snodi decisivi per la nostra storia, per la nostra identità, per definire chi siamo e chi vogliamo essere.
Tre le parole chiave. La Liberazione dalla dittatura fascista e dall’occupazione tedesca, frutto anche di una drammatica lotta per la libertà e per la democrazia condotta con tanti sacrifici da donne e uomini di ogni estrazione sociale e di ogni convinzione politica e religiosa: una lotta a cui anche Mazzolari prese parte, in diversi modi.
La pace, giunta al termine di una guerra disumana. Una guerra che ha visto l’orrore dei campi di sterminio e la forza devastante della bomba atomica, una guerra, potremmo dire, che nella coscienza degli esseri umani ha cambiato per sempre il significato della parola pace.
E poi, terzo passaggio cruciale avvenuto quel 25 aprile, l’avvio della ricostruzione fisica, economica, politica e morale dell’Italia. Un faticoso cammino di ripresa che avrebbe portato alla Costituzione scritta dalle forze antifasciste, un cammino che Mazzolari avrebbe accompagnato e alimentato con una molteplicità di articoli, libri, discorsi. Infine, quel 25 aprile si ebbe la riunificazione del Paese dopo una guerra che aveva contrapposto italiani a italiani».
Truffelli aggiunge: «Dopo anni di persecuzioni, di soprusi e di violenze era finalmente possibile ritrovare le ragioni di una convivenza pacifica e fraterna. Una riconciliazione che divenne per don Primo una missione non solo civile, ma anche spirituale, e per la quale si spese in maniera coraggiosa, andando, come del resto era solito fare, controcorrente»
«Proprio per questo – conclude il presidente Truffelli – ci è sembrato importante, come Fondazione, ricordare il 25 aprile di don Primo, il suo impegno nella Resistenza e per la pacificazione dopo la Liberazione: perché si tratta di ricordare l’origine di alcuni tra i più essenziali fondamenti del nostro convivere democratico, fondamenti che sono di tutti e non possono, non devono essere considerati principi di parte».
Al convegno farà seguito, come consuetudine, la celebrazione della Messa in memoria di don Mazzolari, che quest’anno sarà celebrata lunedì 21 aprile, Lunedì di Pasqua, alle ore 17.00 nella chiesa parrocchiale di Bozzolo. La celebrazione sarà presieduta da mons. Pierantonio Tremolada, vescovo di Brescia, e concelebrata da mons. Antonio Napolioni, vescovo di Cremona.
redazione@oglioponews.it