Il docufilm di Andrea Devicenzi
premiato al Film Festival di Dubai
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Il viaggio dell’atleta paralimpico Andrea Devicenzi continua: il prossimo obiettivo è ancora più ambizioso: 500 km in 24 ore. Nel frattempo, continua un altro viaggio. Quello raccontato in Crossing the North, retaggio dell’esperienza in Scandinavia del 2023 e che non si è ancora conclusa.
Un’avventura immortalata in un docufilm che è stato premiato allo Xposure International Photography & Film Festival di Dubai. Infatti, la manifestazione (che si concluderà il 26 febbraio) costituisce l’ultimo approdo in ordine di tempo di quel progetto.
Questi i pensieri di Devicenzi poco dopo la consegna del premio (che si aggiunge ad altri) al festival di Dubai, dove il suo docufilm si è piazzato in seconda posizione ottenendo un altro prestigioso riconoscimento: “Mi siedo in prima fila, Accanto a me, a destra e a sinistra, fotografi, registi e videomaker di grande fama e altri forse, come me, molto meno conosciuti.
Neanche il tempo di capire come funziona la serata, che vedo la mia locandina di Crossing the North proiettata sul grande monitor centrale, assieme ad altre quattro. Premiano il primo e il secondo. Il presentatore annuncia: “The second place…” e, all’improvviso, la mia locandina si ingigantisce sullo schermo. Cuore alle stelle. Il trailer parte, la sala si oscura.
Mi chiedono di prepararmi. Mi alzo in piedi. Appena finisce, tutta la sala applaude. Salire sul palco con tutti gli occhi puntati addosso, tra gli applausi, è emozionante. Ritiro il premio e scendo, ancora tra gli applausi. Forse stupiti, forse presi alla sprovvista nel vedere un atleta senza una gamba compiere un’impresa simile”.
Crossing The North è un tassello che si inserisce in uno schema più ampio, quello del “Progetto ’22-’26”. Ogni anno fino al 2026 è scandito da un’impresa differente, raccontata tramite un docufilm e un libro: “Ammetto che, quando ne parliamo, a volte ci scappa un sorriso, perché abbiamo ideato “Progetto ’22-’26” nell’inverno del 2022. L’idea dei festival – sottolinea Devicenzi – non era nemmeno contemplata nei nostri pensieri”.
Tornando al docufilm che ha raccontato quei giorni in solitaria in Scandinavia, il ciclista casalasco ha proseguito: “Un’avventura che continua a lasciare il segno. Ci sono moltissime persone da ringraziare: la mia famiglia, chi mi è sempre vicino e le aziende che, con il loro supporto, mi permettono di costruire questo percorso mattoncino dopo mattoncino.
Grazie a Progetti del Cuore, Pomì, Quixa, Lombardo Bikes, Katana Move, Artefice Group, Outwet Abbigliamento, Coppini Arte Olearia, SH+, ANMIC Cremona, Coppini Arte Olearia, CSR, CoralClub e Zinzino per credere in questo viaggio.
Un’avventura che ci ha già portato in tutto il mondo e che, con la mia squadra, sappiamo essere tutt’altro che finita. Un percorso affascinante che continua a muoversi, intrecciandosi con ciò che è stato fatto e con tutto ciò che stiamo ancora costruendo”.
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