Omicidio Campai, perizie si fanno
attendere: chiesta la proroga?
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Si fanno attendere gli esiti delle perizie – medico-legale e informatica – legate all’omicidio di Maria Campai, la donna di 42 anni uccisa a Viadana, vicenda sulla quale l’unico indagato è un 17enne di Viadana.
Il ragazzo resta in carcere al Beccaria, dove sta continuando a studiare e dove ricevere regolarmente le visite dei genitori e dei parenti. La vicenda è nota e risale allo scorso settembre: il corpo di Maria Campai viene ritrovato una settimana dopo il suo omicidio in una villetta abbandonato, coperto da fogliame. La villetta è adiacente rispetto al garage nel quale il 17enne l’ha pestata e uccisa, dopo avere – dalle ricostruzioni ormai assodate – consumato un rapporto a pagamento.
Chiaramente però le due perizie sono fondamentali per chiarire alcuni passaggi. Su tutti, se vi sia stata premeditazione, ed è per questo che si sta analizzando a fondo il cellulare e in generale altri strumenti tecnologici in possesso del 17enne. Premeditazione che, per inciso, è la prima contestazione avanzata dalla difesa.
Tornando agli esiti delle perizie: erano attesi per fine dicembre, trascorsi 60 giorni dall’incarico, ma dato che ormai è passato un mese è molto probabile che sia stata concessa una proroga che può essere di 30 di 60 giorni. Ecco perché, per farla semplice e sintetizzando al massimo, buona parte della verità si conoscerà presumibilmente a febbraio o a marzo anziché a gennaio, salvo colpi di scena delle prossime ore.
La materia è molto delicata, il cellulare di un ragazzo di 17 anni è presumibilmente pieno di riferimento e di dati da analizzare, ed ecco perché la proroga può essere anche logica. Soltanto quando le due perizie saranno state depositate, si potrà conoscere un altro tassello di verità. Quello decisivo?
Giovanni Gardani