"La bomba? Pesava 250 kg: ne ho
tenuta una scheggia come souvenir"
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C’è chi, tra gli evacuati, ha scelto – una volta tornata a casa e verificato che tutto fosse a posto – di togliersi uno sfizio: andare a vedere dove si trovava con esattezza la bomba esplosa. Un ordigno del peso di 250 kg che forse, come è stato spiegato, è stato trasportato via fiume dall’ultima piena, dato che si trovava quasi in corrispondenza del letto del fiume.
Poi, una volta trovati sul posto ancora gli artificieri, molto più rilassati visto che il loro compito era riuscito e si era concluso positivamente, ha chiesto loro di poter vedere le schegge e di poterne tenere una come souvenir.
Una storia curiosa, quella di Marco Rosa, residente nella zona interessata dall’evacuazione: “Una volta tornata a casa ho controllato che tutto fosse a posto. Nessun danno, tutto ok. Ho rimesso a posto e poi, in bicicletta, ho raggiunto la zona golenale più vicina all’ordigno. Qui, con ancora camionette dei militari, ho chiesto un po’ di informazioni. Mi hanno spiegato che si trattava di una bomba americana, di 240 chili, probabilmente trasportata dall’ultima piena del Po perché era praticamente nel letto del fiume, a contatto con l’acqua. I militari avevano raccolto tutte le schegge. Ne ho chiesta una e mi hanno detto di sì, scusandosi per tutti i disagi di questi giorni. Disagi necessari vista la pericolosità dell’ordigno. Ci siamo stretti la mano e siamo andati via insieme”.
Simone Bacchetta