Addio a Franco Paroni: "Ha
dipinto il sogno della sua vita"
Pittore, musicista, scultore, autore di commedie e poesie dialettali, regista e attore; tante passioni di un geometra-artista, Franco Paroni, legato al territorio e alle sue tradizioni, che ha vissuto una vita intensa e che lunedì, all’età di 85 anni, ha ricevuto l’ultimo saluto nella chiesa parrocchiale di Casalbellotto.
Al termine della cerimonia sono stati letti dei pensieri dei figli Iosè e Ombretta e della nipote Rebecca, qui di seguito riportati, che ne hanno evidenziato le doti umane e personali nonché i traguardi raggiunti in una vita sbocciata nella povertà ma culminata in un immenso tributo da parte di tutte le persone che gli hanno voluto bene o con le quali ha condiviso direttamente o indirettamente le sue molteplici attività e passioni.
Caro papà,
è da quando la nebbia, che si è insinuata nella tua mente, ti ha allontanato da noi, che penso cosa poterti dire il giorno che ti avremmo salutato per l’ultima volta.
Ho sempre rimandato perché mi sembrava paradossale che proprio in te si fosse innescato un meccanismo che in poco tempo ha azzerato ogni tua iniziativa, la tua fantasia … la tua genialità.
Proprio in te … pieno di idee e di sogni, mai sazio di cose nuove da fare.
Quando dicevi alla mamma: “sai cosa ho pensato?”, suscitavi subito in noi il terrore puro perché sapevamo che ci avresti coinvolto e spesso obbligato ad assisterti e assecondarti per portare a termine i tuoi progetti.
Il fatto è che poi riuscivi sempre a realizzarli … e anche molto bene.
In questi ultimi giorni, quando con Ombretta abbiamo riordinato “le tue cose” (come le chiamavi tu), abbiamo avuto la conferma che hai vissuto una vita piena ed intensa e che sei stato un papà unico.
Ieri ho ricevuto un bel messaggio da un nostro collega che ti ha definito persona tenace, vivace, sincera, sorridente e disponibile, che ha vissuto intensamente ma sempre con misura, dando il giusto spazio alle tue passioni e a tutte le sue cose.
Sei nato in una camera in affitto dove vivevano i tuoi genitori molto poveri; i tuoi primi risparmi non li hai spesi a caso ma per comprarti una tromba e andare a scuola di musica; ti sei poi iscritto ad una scuola di disegno e hai dipinto nella tua vita quadri bellissimi, partecipando a concorsi di pittura e ricevendo numerosi premi; hai scritto poesie dialettali ricevendo anche in questo campo riconoscimenti ed apprezzamenti; hai portato in scena commedie dialettali da te scritte e dirette e dove sempre hai anche fatto l’attore nonché il truccatore e scenografo, riscuotendo successi da parte del pubblico e non solo.
Hai fatto sculture in ferro battuto, restaurato mobili e quadri, collezionato armi, elmetti e cappelli, ma anche sistemato con le tue mani le case in cui viviamo e dove abbiamo trascorso le nostre vacanze; giocavi a tennis vincendo tornei e hai iniziato ad andare a sciare da giovane, senza soldi, ma con attrezzature di recupero o da te inventate.
In mezzo a tutto questo ti sei diplomato frequentando cinque anni di scuola serale a Parma, con due bambini piccoli e lavorando di giorno come pavimentista.
Però, grazie anche all’aiuto della mamma che ti ha sempre assecondato ed aiutato, da semplice manovale sei diventato geometra e hai aperto un tuo studio.
A noi hai trasmesso il valore dell’onestà e del lavoro perché ci hai sempre detto che solo così avremmo potuto “camminare a testa alta”. …
E tu lo facevi, col tuo cappello a larghe tese, fiero di tutto quello hai fatto e che sapevi fare.
Nel dormiveglia della mattina dopo che te ne sei andato, nella mia mente si è insinuata questa frase: “dipingi i tuoi sogni per poterli realizzare”.
Io credo proprio che me l’abbia suggerita tu … perché io e Ombretta pensiamo che la tua vita sia stato il quadro più bello che tu hai dipinto … con tutti i tuoi sogni realizzati con immensa maestria.
Ciao papà, grazie di tutto.
I tuoi figli Iosè e Ombretta
Ciao nonno,
ho riflettuto tanto in questi giorni su cosa scrivere perchè tutto sembrava riduttivo, ma poi mi sono accorta che tu già sai tutto, perchè tutto quello che dovevamo dirci ce lo siamo detti negli anni in tanti linguaggi diversi.
Ho infiniti ricordi che mi porto nel cuore che dicono tanto della persona che sei. E’ davvero così, e tu lo sai, che averti vicino è stato per me il dono più grande perchè mi sono sentita amata in ogni tuo gesto, in ogni tuo sguardo, in ogni tua parola.
Mi dicevi sempre che tutto quello che tu e la nonna facevate era per me, “tutto per la nostra Rebby”, ed io non sapevo che volesse dire ma ero felice, e forse non lo so tutt’ora, ma ancora ci ripenso, piango, e sono felice.
Ricordo un giorno delle nostre tante vacanze nella nostra casina in montagna a Bondo, a cui siamo entrambi tanto affezionati, eravamo andati a fare un giro prima di pranzo nel bosco dietro casa e tornando io ero scivolata e tu ti eri spaventato, come facevi sempre quando mi facevo qualcosa, anche di piccolo, e mi avevi detto “Nanu devi stare attenta”, poi avevi preso una pesca dallo zaino e ce l’eravamo divisa tornando a casa.
Hai fatto per me gesti ben maggiori, eppure penso spesso a quel giorno, perchè mi son sentita protetta e al sicuro, come sempre d’altronde, come quando mi facevi addormentare sulle tue gambe e mi coprivi nel salottino della bisnonna Alba mentre guardavamo la televisione insieme, quando mi portavi al mare sulla tua bicicletta che avevi trovato chissà dove, e avevi costruito un asse in legno da incastrare alla canna dove io stavo in piedi e stringevo le mie mani alle tue, quando mi poggiavi le mani fresche sulla fronte e io lo facevo a te perchè ti rilassava tanto, quando mi serviva una bici al mare e tu ne hai presa una e l’hai dipinta di rosa col mio nome ricamato in rosso. Sai che quella bicicletta è ancora lì, perchè abbiamo provato a darla via ma mi si spezzava il cuore.
Sappi solo che io ricordo tutto, nulla è andato perso, e sei in ogni mio gesto, in ogni mio pensiero, sei nella persona che sono e in quello che cerco negli altri.
Io sono tanto tanto orgogliosa di te, della persona che sei, di tutto quello che hai fatto per tutti noi e per te stesso, di quanto tu abbia amato la vita e l’abbia vissuta a pieno, senza sprecarne un attimo, di come tu abbia raggiunto tutti i tuoi obiettivi sempre, e ci abbia reso partecipi, sempre al tuo fianco.
Hai fatto per me qualsiasi cosa un nonno potesse fare e ben oltre, forse perchè hai avuto un grande esempio, il tuo di nonno, il nonno Ciano, a cui mi sento tanto vicina, perchè so che è stata la luce della tua infanzia come tu e la nonna siete stati per me e continuate ad esserlo.
Mi hai sempre detto che tu e la nonna per me ci sarete sempre e che basta chiamare e voi arriverete, io so che è così, perchè così è sempre stato e quindi così sempre sarà.
Il tuo sorriso appena mi vedevi è impresso nella mia mente e lì rimane fermo per sempre, immortale, perchè come dice sempre la nonna “nessuno muore finchè vive nel ricordo” e tu quindi vivi giorno dopo giorno al mio fianco, a quello della mamma, dello zio e della nonna.
Dove io andrò tu verrai, quello che vedrò lo vedrai anche tu.
Avevo tanta paura di restare sola solo per accorgermi che non lo sono mai stata e mai lo sarò.
Sei parte di me e parte di me rimani.
La tua Rebby
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