Casalasca Servizi per trasporti
e digitale? C'è primo passo
La strada per fare diventare Casalasca Servizi società in house, ossia in capo ai soli comuni senza soci privati, è partita. Giovedì sera in Consiglio Comunale a Casalmaggiore il sindaco Filippo Bongiovanni ha relazionato ai presenti, partendo dallo studio affidato alla Ben Advisory di Raffaello Tortora, che ha in effetti confermato, tra punti di forza e debolezze, come la soluzione “in house” sia la migliore (le altre erano una società mista pubblico-privato, oppure l’esternalizzazione del servizio).
“Questo consente un maggiore controllo sull’azienda – ha detto Bongiovanni – tutela l’occupazione locale e consente di avere una attività per l’80% legata ai comuni soci e per il 20% su eventuali lavori esterni. Chiaramente questa strada ha visto la partecipazione dei vari comuni che hanno chiesto servizi aggiuntivi oltre a quello della raccolta rifiuti, che rimarrà il core business”.
Tali servizi, è stato spiegato, possono andare dal trasporto scolastico alla digitalizzazione, come richiesto dai vari comuni, senza dimenticare la cura del verde pubblico, i servizi cimiteriali e lo sgombero neve. “Oggi Casalasca non è ancora pronta per questo passo, ma l’affidamento in house dura 15 anni e dunque ci sarà modo di strutturarsi” ha precisato Bongiovanni.
Si parla di atto di indirizzo: ora seguiranno l’uscita dei privati che detengono il 27% delle azioni (il 20% può essere assorbito dai comuni, per legge), la creazione di un nuovo statuto e di un comitato di controllo, infine un piano economico-finanziario. Poi si potrà partire.
Il punto è passato all’unanimità, coi voti dunque anche delle minoranze. Luciano Toscani ha spiegato come la vera difficoltà possa essere la cessione delle quote dei privati, invitando altresì il comune di Casalmaggiore a farsi guida per gli altri comuni più piccoli, con il confronto e il dialogo: “Rappresentiamo il 17% della popolazione servita da Casalasca e abbiamo il 51% delle quote: forse è un po’ troppo. Avete un’occasione storica di rendere grande Casalasca: sfruttatela dialogando col territorio” ha detto.
“Sono d’accordo sul confronto – ha replicato Bongiovanni – mentre il discorso delle quote è legato anche alla frammentazione del nostro territorio in piccoli comuni. Ma non ho percepito un malcontento sulla presunta egemonia di Casalmaggiore”.
Giovanni Gardani