Agricoltura

Biogas, via alla semplificazione,
ma è scontro in Regione

Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato una nuova legge che semplifica l’iter autorizzativo per gli impianti di biogas, scatenando un acceso dibattito tra maggioranza e opposizione. La norma, contenuta nella legge di revisione ordinamentale 2024, innalza da 300 a 500 tonnellate giornaliere la soglia oltre la quale è necessaria la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per gli impianti che utilizzano almeno il 70% di reflui animali.

Coldiretti Lombardia ha accolto positivamente la decisione, sottolineando come questa vada nella direzione di “sburocratizzare e favorire le pratiche di economia circolare nelle campagne”. La regione è leader nel settore con oltre 500 impianti attivi, di cui 135 solo nella provincia di Mantova. Secondo l’associazione degli agricoltori, gli impianti di biogas permettono alle aziende zootecniche di completare il ciclo produttivo valorizzando i residui aziendali e contribuendo alla produzione di energia rinnovabile.

Di tutt’altro avviso le opposizioni in Consiglio regionale. Il consigliere del PD Matteo Piloni ha espresso forte preoccupazione: “Verrà a mancare una procedura di controllo fondamentale per la tutela del territorio, degli enti locali, della popolazione e degli operatori privati”. Piloni ha evidenziato come 500 tonnellate al giorno superino ampiamente il fabbisogno di un singolo allevamento, comportando un significativo aumento del traffico di mezzi pesanti per il trasporto dei rifiuti.

Ancora più dura la posizione del Movimento 5 Stelle. La consigliera Paola Pollini ha definito il provvedimento “incostituzionale”, sottolineando come contrasti con il Testo unico ambientale nazionale. “Se la norma nazionale stabilisce che impianti a biogas, inceneritori e discariche devono essere valutati sotto il profilo ambientale, a livello regionale non possiamo indebolire queste tutele”, ha dichiarato Pollini, accusando la maggioranza di voler “trasformare la nostra regione nella discarica d’Italia”.

Il gruppo del PD ha tentato di correggere la norma proponendo di mantenere la soglia a 150 tonnellate giornaliere, ma la maggioranza ha respinto l’emendamento nonostante alcune voci critiche emerse tra i consiglieri della Lega.

Sara Zammarini

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