Taglio del nastro, prime volte
E la magia di San Carlo ritorna
Una scena vista tante volte, quella del taglio del nastro, e che pure porta sempre con sé una certa magia. Proprio come la Fiera di San Carlo, che è ufficialmente partita alle 11.15 di venerdì mattina a Casalmaggiore. Quattro giorni di eventi, di luna park in piazza (già preso d’assalto giovedì pomeriggio e sera con la promozione del “paghi uno prendi due”), di momenti culturali, di mostre, bancarelle e spazi espositivi tra piazza Garibaldi, piazza Turati, zona del Duomo e vie limitrofe.
Di fatto l’inaugurazione – con la prima volta del Prefetto Antonio Giannelli e del presidente della Provincia Roberto Mariani – condensa tutta la fiera in un’ora e mezza circa, quella che porta le autorità presenti, guidate dall’amministrazione del sindaco Filippo Bongiovanni e dalla Pro Loco che ha il compito arduo di organizzare la Fiera e soprattutto la sagra del cotechino e del blisgòn, a visitare tutte le mostre allestite tra Museo del Bijou, Auditorum Santa Croce, Museo Diotti e, da un paio di anni dopo il restauro, Palazzo Abbaziale, prima di chiudere a tavola, per assaggiare le prelibatezze locali della sagra. Tanti i sindaci della zona presenti.
Una festa che scalda Casalmaggiore per quattro giorni, che quest’anno cadono perfettamente nel weekend lungo dei Santi, con chiusura il lunedì, giorno del patrono San Carlo Borromeo. Tra le mostre da ricordare e visitate, dopo il saluto anche del parroco don Claudio Rubagotti, che ha benedetto i presenti, quella sul medaglista Paride Bini al Bijou, sulla storia della piazza al Diotti, la mostra d’arte contemporanea e dei fumetti a Palazzo Abbaziale, le rassegne fotografiche, la mostra Acli e l’esposizione di strumenti musicali dell’Estudiantina a Santa Croce, quella dei dipinti ad olio in Pro Loco e la storia di Franz e Franziska, martiri cristiani uccisi dal Nazismo, quest’ultima nella cripta del Duomo.
Giovanni Gardani (video Alessandro Osti)