Disagio Giovanile: la ricetta di
Giovanni Frijio sposata da ARCES
Cultura, società , sicurezza e partecipazione giovanile: riflessioni tratte dal libro dello scrittore Giovanni Frijio dirigente Arces di Viadana OdV.
In un periodo che vede i giovani spesso protagonisti negativi di eventi di cronaca, il presidente di ARCES OdV Viadana, Giuseppe Guarino, propone una nuova strategia per contrastare il disagio giovanile, prendendo spunto dal libro “Il coraggio di vivere nella legalità” del socio-volontario Giovanni Frijio.
La proposta punta sul coinvolgimento attivo delle amministrazioni pubbliche locali, degli enti e delle associazioni del territorio.
Al centro del progetto c’è la necessità di offrire ai giovani spazi e opportunità concrete di aggregazione, superando la dimensione virtuale dei social network. L’iniziativa suggerisce la creazione di centri giovanili cogestiti da associazioni e comitati di ragazzi, il potenziamento delle attività sportive e culturali e la costruzione di una rete di collaborazione tra scuole, formazione professionale, imprenditori e associazioni di volontariato.
Giuseppe Guarino evidenzia il fatto che i giovani “negli ultimi anni vivono un ulteriore imbarbarimento dei rapporti sociali, vandalismi giovanili e violenze di gruppi che diventano sempre più frequenti. È compito della generazione degli adulti farli sentire a loro agio, responsabilizzarli ma non viziandoli, rendendoli partecipi ed attivi, offrendo loro dei giusti spazi ed opportunità di organizzarsi, in attività reali di rapporti umani, e fuori dei rapporti virtuali”.
ARCES ha già richiesto locali adeguati per realizzare questi obiettivi, sottolineando come le attuali strutture, limitate principalmente agli oratori, non siano sufficienti a soddisfare le esigenze di tutte le associazioni. Il progetto propone anche l’istituzione di un riconoscimento annuale per le associazioni più attive e la creazione di uno strumento informativo, come un giornalino mensile, per comunicare le attività del consiglio comunale, della giunta e delle varie associazioni.
La proposta affronta anche il tema dell’integrazione culturale, vista non come semplice processo burocratico ma come percorso di arricchimento reciproco. L’obiettivo è promuovere la conoscenza della cultura, dell’arte e della storia italiana anche tra gli stranieri residenti, facilitando così la loro integrazione e trasformandoli in potenziali ambasciatori del made in Italy nel mondo.
“La partecipazione è il tema di fondo per superare la crisi della democrazia oltre che grande motivo di riflessioni”, spiega il presidente di ARCES. “La partecipazione deve avere come fondamento interagire con l’articolazione sociale della cittadinanza. Nei momenti di scarse risorse finanziarie vengono spesso penalizzate le attività culturali, noi crediamo che le attività culturali non siano un lusso, sono una esigenza vitale, quindi bisogna dare priorità alla cultura”.
Il presidente Guarino e Giovanni Frijio invitano quindi le amministrazioni locali a sostenere le iniziative nonostante le limitate risorse finanziarie, perchè “attraverso la cultura e attraverso la condivisione di spazi di aggregazione sociale, si fa prevenzione alla sicurezza”.
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