Cronaca

Addio a Cesare Gussoni, grande
arbitro UEFA e FIFA di Casalmaggiore

Si è spento un personaggio del mondo del calcio di primissimo piano e un figlio di Casalmaggiore: è mancato nelle scorse ore Cesare Gussoni, classe 1934, che proprio a Casalmaggiore era nato, prima di intraprendere una carriera di spessore quale arbitro, anche internazionale, e di spostarsi poi a Tradate, nel varesotto, per avvicinarsi a Milano. Ma Cesare aveva mantenuto le amicizie nella sua Casalmaggiore e nel Casalasco, dove peraltro si trova anche la tomba di famiglia.

Arbitro dal 1966 al 1978, Gussoni è stato internazionale Uefa e Fifa negli ultimi due anni della sua carriera. Fu arbitro di un Milan-Inter in finale di Coppa Italia nel 1977 (vinse il premio Mauro anche per quella direzione di gara). Ma è poi rimasto nel mondo del calcio, per la sua autorevolezza e per le riconosciute capacità anche dopo avere appeso il fischietto al chiodo. Dal 1985 al 1990, prima di Casarin, è stato designatore arbitrale per la serie A, mentre nel novembre 2006 è stato nominato presidente dell’AIA, in un momento difficilissimo per il calcio italiano, susseguente a Calciopoli.

Sempre in quell’anno, un mese dopo, tornò designatore degli arbitri di serie A, scegliendo Pierluigi Collina come consulente (lo stesso Collina che poi fu il suo successore). Dal 2013 è entrato nella Hall of Fame del calcio italiano, assieme a Sergio Gonnella, in qualità appunto di arbitro internazionale. A Gonnella lo lega un altro aneddoto: Gussoni fu infatti il suo guardalinee nella finale di Euro 1976 tra Cecoslovacchia e Germania Ovest.

Pochi conoscono la sua carriera extracampo, spesa nell’azienda di famiglia, la Scandolara Spa, che produce tubetti di alluminio ed è leader nel settore. Inoltre Cesare Gussoni era anche medico.

A ricordarlo anche l’AIA dal proprio portale web: “Con la scomparsa di Cesare Gussoni l’AIA perde una colonna portante dell’Associazione – ha detto il Presidente Carlo Pacifici – Una persona perbene, un dirigente limpido che ha fatto del lavoro, della moralità e dell’etica il suo obiettivo primario. Ha svolto il ruolo di Presidente dell’AIA in uno dei momenti più difficili della nostra storia, ed ha avuto la capacità di restituire all’AIA quell’immagine integerrima dell’essere arbitri, aggiungendo al suo lungo percorso arbitrale la nomina nel 2007 di Vice Presidente vicario della FIGC con Giancarlo Abete Presidente. Lascia il ricordo e l’insegnamento di un’Associazione basata su valori veri e genuini dello sport”.

Di lui Alberto Michelotti, altro grande arbitro internazionale (di Parma) scomparso nel 2022, diceva: “Un signore, nei modi e nel comportamento. Non racconterò troppi aneddoti, soltanto uno: io avevo la terza media, e ogni volta avevo paura di esprimermi male davanti agli altri arbitri o in pubblico. Cesare mi insegnò a non avere timore, come non l’avevo in campo. Parla a braccio, che vai bene, mi diceva. Divenni internazionale prima di lui ma non ci fu mai invidia, anzi mi aiutò sempre: eravamo colleghi, mai rivali”.

Il funerale si terrà in forma strettamente privata e per questo luogo e ora delle esequie non saranno comunicate, per rispettare una delle ultime volontà dello stesso Gussoni.

Giovanni Gardani

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