Fir, salvati (per ora) 18 posti di
lavoro su 54: "Trattativa va avanti"
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Lo spiraglio stavolta c’è ed è tangibile: passa dai numeri ma passa soprattutto da alcuni posti di lavoro che saranno salvati. Di fatto è una riduzione di tagli quella che riguarda la Fir Nidec di Casalmaggiore, come hanno confermato i sindacati intervenuti nell’incontro con i vertici dell’azienda nella intensa giornata di martedì.
“La prima buona notizia è che la Tea, dunque la parte degli elevatori, non verrà venduta e quindi i 13 posti di lavoro a rischio dato che il compratore intendeva acquisire solo la produzione ma non farsi carico, appunto, di quei 13 dipendenti, sono di fatto salvi – spiega Luca Bonali di Fim-Cisl -. Sono inoltre stati ridotti da 41 a 36 gli altri posti di lavoro a rischio, ossia quelli che dovrebbero essere trasferiti a Pordenone. L’azienda ha dunque avanzato proposte per i 36 posti di lavori che effettivamente andrebbero persi e ora ci prendiamo un po’ di tempo per analizzare i documenti e soprattutto per parlare coi lavoratori e ascoltare le loro controproposte”.
L’incontro è previsto per l’11 novembre, dopo di che si procederà alla trattativa vera e propria. “Lo scenario resta comunque non roseo, dato che parliamo di 36 posti di lavoro che rischiano di perdersi – spiega Marco Cagnati di Fiom-Cgil -. Vogliamo prima parlare con i dipendenti e capire quale linea tenere. Dopo di che sentiremo nuovamente l’azienda: siamo pronti a dare battaglia perché è importante che nessun posto di lavoro venga perduto. C’è stato un piccolo passo avanti ma non basta ancora e per quei 36 posti le proposte fatte riguardano incentivi economici e dunque escludono la possibilità di continuare a lavorare”.
Intanto dall’incontro è emersa la volontà di non delocalizzare tutta la produzione su via Vanoni e così anche la parte “Industrial” resterà attiva nello stabilimento di via Roma: la chiusura entro marzo 2025, paventata in un primo momento, sarebbe dunque scongiurata.
Giovanni Gardani (video Alessandro Osti)