PD Viadana: sì ad un tavolo aperto
sulle scuole, no ad imposizioni
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Il PD di Viadana fa sapere attraverso il suo segretario Stefano Bini che ha apprezzato la scelta di convocare un consiglio comunale aperto sul tema del dimensionamento scolastico, proposto in modo congiunto da tutte le forze di opposizione.
“Auspichiamo una presenza numerosa da parte dei cittadini e che sia il primo passo verso un percorso più condiviso e che affronti la tematica analizzando tutti gli aspetti e le parti coinvolte”.
Bini continua: “La delibera della Giunta Cavatorta che ha approvato le linee di indirizzo sul dimensionamento scolastico per l’anno 2025/2026 con la proposta, puramente politica, di accorpare gli attuali istituti comprensivi Parazzi e Vanoni, creando a partire dal prossimo anno scolastico un unico istituto comprensivo, ci lascia molto critici per i tempi ed i modi molto affrettati”.
Secondo il segretario PD viadanese si tratta di una soluzione politica imposta senza aprire una reale discussione e senza il coinvolgimento delle parti interessate, istituti in primis, e questo la espone ad un alto rischio di fallimento.
Bini non nega l’esistenza di un calo demografico nel medio periodo che andrà inevitabilmente ad impattare sulla popolazione scolastica Viadanese; tuttavia, evidenzia come gli iscritti attuali dei tre istituti esistenti non giustifichino una scelta così netta.
“Auspichiamo che post Consiglio Comunale Aperto, Il Sindaco Cavatorta e L’Assessore Bacchi, si ravvedano sulla scelta e, coinvolgendo anche le amministrazioni comunali di Dosolo e Pomponesco, possano convocare un tavolo di concertazione aperto in modo continuativo con gli organi collegiali dei tre istituti comprensivi per cercare di arrivare ad una soluzione comune condivisa tra tutti anche in termini di progettualità, didattica scolastica, occupazione e reali efficienze, con l’inizio rimandato nel tempo e non frutto di tensioni tra le parti”.
Esorta anche ad abbandonare “la linea dell’imposizione politica limitata alla situazione del solo capoluogo con una visione miope che lascia perplessi perché creando un nuovo istituto comprensivo nel capoluogo da circa 1600 iscritti si lasciano completamente scoperti alle dinamiche del calo demografico e della concorrenza scolastica attuata da comuni limitrofi tutti i plessi scolastici delle frazioni nord che fanno parte dell’istituto comprensivo di Dosolo, Pomponesco e Viadana”.
“Con questa soluzione”, conclude Stefano Bini, “è quasi certo che i problemi che si pensano di risolvere saranno in realtà moltiplicati e a pagarne le conseguenze saranno nel tempo soprattutto le famiglie e gli alunni”.
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