Cronaca

Centropadane: in attesa dell'esito
al Tar si rinnova il Cda

Il render del progetto della Cremona Mantova presentato a suo tempo da Stradivaria

Terminata la pausa agostana, tornano in primo piano le questioni irrisolte della politica cremonese e uno dei primi appuntamenti cruciali sarà quello con Centropadane Spa, società partecipata tra l’altro dagli enti locali di Cremona e Brescia la cui sorte è strettamente legata all’autostrada Cremona Mantova. L’assemblea per il rinnovo delle cariche – attuale presidente è il bresciano Massimo Ottelli; vice il cremonese Carlo Vezzini –  è fissata al 5 settembre e le trattative  politiche, non sempre tranquille, sono in pieno svolgimento; a cascata verrà rinnovato anche il Cda di Stradivaria, e solo a quel punto, presumibilmente a fine mese, sarà messo sul tavolo l’esito della consulenza affidata ad un advisor per valutare la congruità dell’offerta del fondo d’investimenti americano Davidson Kempner, che a fine 2023 aveva presentato un’offerta per l’acquisto delle azioni di Centropadane. Nulla si è ancora concretizzato, e comunque la legge impone agli enti locali di indire un’asta pubblica per cedere le proprie azioni.

Nel frattempo, mentre sono ancora irrisolti i contenziosi con la società regionale Aria (concedente) per l’acquisizione dei progetti, Centropadane macina perdite anno su anno e nell’ultima ricognizione sulle partecipate, l’allora sindaco Gianluca Galimberti, soddisfatto per la risoluzione del contenzioso con le banche, aveva chiarito che sarebbe stato necessario avviare un percorso di liquidazione della società, una volta chiariti i rapporti Aria – Stradivaria.

L’ultimo bilancio chiuso al 31 dicembre 2023 evidenzia per il Gruppo Centropadane Spa una perdita netta di 684.900 euro, che saranno gli azionisti a dover ripianare, in primis gli enti locali bresciani e in misura inferiore quelli cremonesi.

A sua volta è anche Stradivaria ad aver bisogno di liquidità per fronteggiare le spese legali e l’operatività seppure ridotta ai minimi termini: “Qualora non si addivenisse all’accordo nei primi quattro mesi del 2024 – si legge nella relazione al consuntivo 2023 –  si avrà necessità di un prestito da parte dei soci di ulteriori € 350.000 per garantire le spese fino alla fine dell’anno”.

Giuliana Biagi

 

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