ANPI Viadana, martedì incontro
contro l'Autonomia Differenziata
Martedì sera, 30 luglio, parte anche a Viadana la campagna referendaria contro l’autonomia differenziata
“Contro l’autonomia differenziata: una firma per l’Italia. Unita libera giusta”. Con questo slogan martedì 30 luglio parte ufficialmente anche a Viadana, nel resto del Paese è già partita, la campagna referendaria contro l’autonomia differenziata approvata con il Disegno di legge Calderoli (legge 26 giugno 2024, n. 86), un impegno straordinario per raccogliere entro settembre le 500.000 firme necessarie.
L’appuntamento pubblico è per Martedì 30 luglio alle ore 20:45 in Piazza Manzoni. Durante ..l’incontro si illustreranno “Le conseguenze di questa legge spacca-Italia su Sanità, Scuola, Lavoro e sui servizi socio-sanitari dei Comuni”
Sarà presente ENRICO PANINI, già segretario nazionale CGIL Scuola e Vicesindaco del Comune di Napoli e attualmente componente della Segreteria Nazionale SI – responsabile Enti locali
Coordinerà i lavori: PAOLA LONGARI Presidente ANPI Provinciale
Sarà anche allestito il banchetto dove sarà possibile fin da subito firmare
Questa iniziativa è promossa da: ANPI Viadanese Lucia Sarzi, CGIL – Camera del Lavoro – Viadana, SPI CGIL – Lega viadanese, Associazione Culturale Cittadini Attivi in Movimento, Comunità Laudato Si – Oglio Po, Noi, Ambiente e Salute – odv, Lista Io cambio, Lista Viadana Democratica, Partito Democratico, Movimento 5 stelle, Alleanza Verdi Sinistra – Viadana.
Sarà questa anche l’occasione per le altre associazioni, partiti e sindacati presenti sul territorio viadanese di aderire a questa campagna referendaria.
La legge che introduce l’Autonomia differenziata per le Regioni italiane è una vera e propria “controriforma”, pericolosa per la tenuta costituzionale del Paese e per l’uguaglianza di tutte e tutti. “La legge sulla autonomia differenziata va abrogata perché: spaccherà l’Italia in tante piccole patrie, condannando il Paese all’irrilevanza politica ed economica anche a livello europeo; aumenterà i divari territoriali; peggiorerà le già insopportabili disuguaglianze sociali a danno di tutta la collettività e, in particolare, di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, giovani e donne; moltiplicherà la burocrazia, complicando la vita alle imprese”.
Questa legge che spacca l’Italia può essere abrogata solo se tutte le forze politiche che non la condividono si uniscono e si mobilitano in tutto il Paese.
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