Cronaca

Stefano e Lorena, martedì
l'autopsia per scoprire la verità

Sarà eseguita martedì l’autopsia sui corpi di Stefano Del Re e Lorena Vezzosi, i due ex coniugi morti nelle acque del Po nella notte tra giovedì e venerdì, dopo che la Opel Corsa guidata dall’uomo classe 1969 con a bordo la ex moglie classe 1971 – entrambi di Casalmaggiore anche se dal 2018 vivevano a Santarcangelo di Romagna – è finita a grande velocità nel fiume.

Un momento decisivo anche per le indagini, con l’autopsia che potrà chiarire, prima di tutto, se i due siano morti per annegamento o per altre cause. Dato che Stefano ha mosso un braccio, tirandolo fuori dal finestrino poco prima che l’auto affondasse a pochi passi dall’attracco, è probabile che l’uomo sia morto proprio per avere ingerito acqua nei polmoni, mentre sulla sorte di Lorena i dubbi sono di più.

L’autopsia, che sarà eseguita all’ospedale Maggiore di Cremona su richiesta della Procura della Repubblica che indaga sulla vicenda, dovrà chiarire almeno tre punti: il primo, come detto, se vi sia acqua nei polmoni della donna; il secondo se vi siano ferite non compatibili con lo schianto in auto, dopo che il medico legale, a una prima ispezione sul posto, venerdì nel primo pomeriggio, ha escluso le stesse (soltanto una ferita alla gamba di Lorena che però sarebbe dovuta alla violenza dell’urto mentre la Opel Corsa finisce fuori strada; il terzo invece è legato all’esame tossicologico, per capire se i due avessero ingerito sostanze. In particolare si cerca di capire come mai Lorena, al momento dell’ingresso in acqua, non dia già segni di vita, forse svenuta, o comunque priva di sensi, dato che non accenna una minima reazione, come dovrebbe invece suggerire lo spirito di sopravvivenza.

Le salme di Stefano e Lorena sono state portato al Maggiore di Cremona dalle Onoranze Funebri Roffia di Casalmaggiore, nel pomeriggio di venerdì, dopo un’attesa piuttosto lunga perché la magistratura ha disposto di non inquinare la scena e di non rimuovere nulla, dopo che l’auto è stata ripescata dal Po dai Vigili del Fuoco. Martedì, dunque, si potrebbero avere le prime risposte: è chiaro che l’autopsia ha tempi lungo poi, in genere trenta giorni, prima di dare un responso certo. Ma se qualche particolare fosse subito evidente, la risposta potrebbe arrivare anche prima.

G.G. (video Alessandro Osti)

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