Cronaca

Ciao Maurin. Domani pomeriggio
i funerali di Maura Cortellazzi...

A volte le stelle del cielo si spengono. Si spengono i fiori, i colori, i sorrisi. Qualche volta cala la notte sulle nostre sterrate, e nessuna luna rompere tenebre pesanti. Maura Cortellazzi ha lasciato un enorme vuoto in chi l’aveva conosciuta, e ieri è stato il giorno della consapevolezza e del commiato. Difficile da colmare. Restano emozioni e ricordi, di quella volta che… di tutte le volte che. Siamo in viaggio su questo pianeta. Echi destinati ad accendersi e poi spegni. Note e rumori di fondo di una sinfonia.

Maura Cortellazzi aveva lavorato per la CNA, ed era conosciuta proprio per il sorriso e la disponibilità e gentilezza negli uffici di assistenza degli artigiani. Anche con chi scrive mai una parola in più di quelle che avrebbe dovuto o potuto dire sulle questioni legate alle imprese, ma sempre pronta alla battuta, allo stemperare, alla quiete quando le cose non andavano per il verso giusto. Oltra al lavoro per CNA Maura aveva lavorato per lo Studio Frigeri. Tra i suoi Hobbies c’era il teatro: lo aveva pure fatto con l’AVIS di Casalmaggiore e la guida di Erminio Zanoni, le piaceva. Ieri sono stati in tantissimi a ricordarla, tanti artigiani – ce lo dicono le sue ex colleghe e colleghe atuali  incredli a cercare notizie.

Tra i ricordi più belli una lettera, di una carissima amica. L’aveva conosciuta a 20 anni Maura, e da allora il loro rapporto era diventato profondo. Questo il ricordo di Beatrice Gozzi: “Scrivere un pensiero per te non è facile. Fatico realizzare. Fatico scrivere di noi. Fatico lasciarti andare. Ma te lo devo.

Ricordo il tuo arrivo in Cna, eri la mia cucciola, ti chiamavo “Maurin”. La piccola del gruppo, quella a cui dovevamo insegnare tutto. E tu, come una spugna, assorbivi ogni normativa, ogni iter lavorativo. Quanto tempo passato assieme tra carte, burocrazia e scadenze da rispettare. Un’ottima compagna di lavoro, sempre attenta ai “nostri” artigiani/commercianti … sì perché prima che clienti erano i nostri amici. Ci dicevamo sorridendo “Oh, sappiamo più noi di loro che chiunque altro! “ perché per carattere, per naturale empatia, amiamo stare con la gente, ascoltarla, intrufolarci nelle loro vite ( loro, quelli che da giorni mi chiamano su cellulare, che increduli chiedono e commossi piangono…)

Che ansia quando mio figlio, giocando, aveva perso una fede due secondi prima che tu salissi le scale del Comune per la cerimonia. E quando te lo dissi, giù a ridere. Nemmeno il distacco lavorativo ci ha allontanato. Ci siamo ritrovate diverse ma uguali. Tu l’imprenditrice, io la tua commercialistamica.

Al Lido hai voluto mia figlia a lavorare con te, e mentre tu la trattavi come fosse una di casa, io già sapevo che sarebbe andata così.

Sei stata la mia complice, protagonista di una parte spensierata della mia vita. Il nostro gruppo “ Le Black Gnok della bassa padana” , 4 donne (come dicevamo noi) in “libertà vigilata “che ogni anno si ritrovava per fare una fuitina a Roma. Quante belle e sane cazzate, quanto ridere, quanto mangiare e bere, quante confidenze, quanto amore, quanta vita! Gli inseguimenti per trovare Renatino, i nostri concerti le camminate lunghissime per Roma e i piedi che non sentivamo più a fine sera. Ma guai a mollare: dovevamo tornare sfiatate, pronte a ricominciare ognuna con la propria quotidianità. Scorpacciate di emozioni che, a rilascio prolungato, sarebbero dovute durare un anno, giusto il tempo per la fuitina successiva.

Siamo arrivate addirittura a scrivere a C’è posta per te e a farci ritelefonare dalla redazione per un incontro (poi mai avvenuto) con la De Filippi.

Quando penso a te penso al tuo sorriso, a quella battuta facile, alla tua bella “facia spasada”. Penso all’amore che hai sempre provato per la tua famiglia, un amore di cui sei sempre stata così orgogliosa e fiera … e me lo hai detto sino alla fine. La tua famiglia, la tua gran bella famiglia. Fatico a non pensare a loro, un legame speciale che oggi mi commuove.

Non sono mai riuscita a scavarti fino in fondo e certe volte non ho nemmeno capito veramente cosa pensassi, ma di una cosa sono certa: del bene autentico che ci univa da sempre. Hai seminato bene, Maura. Lo dice la tua vita, tutto ciò che hai costruito. Lo dice tutto l’amore che si è stretto intorno a te. Non è vero che niente dura per sempre, ci sono cose che nemmeno la morte potrà mai portare via. Ciao amore, vola alto” (Bea).

Maura Cortellazzi aveva 44 anni. Lascia il marito Diego Tosi, le figlie Giorgia e Greta, mamma Ilva e papà Ettore, il fratello Marzio e i parenti tutti. Il rito funebre verrà celebrato domani, mercoledì 13, a partire dalle 15 e a cura dell’impresa funebre dei fratelli Roffia di Casalmaggiore. La salma giungerà direttamente alla Chiesa di San Leonardo da Oglio Po. Dopo il rito la cremazione a Mantova. I familiari ringraziano tutti coloro che se ne sono presi cura e chiedono non fiori, ma opere di bene.

Lo stesso bene che Maura riusciva a dare, e con un semplice sorriso…

Beatrice Gozzi & Nazzareno Condina

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