Via Adua, i bisogni del cane e
la fatica di piegare la schiena
Il cartello forse è un po’ sbiadito e con qualche difetto grammaticale ma rende ugualmente l’idea. Un messaggio scritto da un residente di via Adua esasperato per le continue tracce biologiche dei cani lasciate nello spazio verde davanti l’abitazione, un piccolo condominio che sorge a lato della strada.
Che si tratti di una zona caratterizzata da nuclei di residenze popolari non autorizza nessuno ovviamente a utilizzare l’area quale discarica per i cosiddetti amici a quattro zampe. Lo spettacolo è veramente indecente con quei frequenti residui organici la cui tinta marrognola contrasta con il verde smeraldo dell’erbetta primaverile in crescita attorno agli alberi.
La passeggiata con i propri cani è un rito cui la gente non può più sottrarsi in qualsiasi ora del giorno e della sera. Ma poiché normalmente il proprio animale viene trattenuto attraverso un regolamentare guinzaglio non si capisce perché il proprietario non possa farlo desistere appena si intuiscono le intenzioni liberatorie dando un piccolo strappo al guinzaglio medesimo.
Migliore cosa sarebbe quella di mettersi il guanto e raccogliere il tutto nei famosi sacchetti obbligatori. Una pratica che però costringe a piegare la schiena e questa è una pratica poco attuata ed evidentemente ormai generalmente in disuso.
Ros Pis