Cronaca

Ponte San Daniele, c'è ricorso: ma
tempi potrebbero essere riassorbiti

Foto di repertorio

C’è un ricorso al Tar per il ponte di San Daniele Po-Roccabianca, ossia per l’assegnazione dei lavori che dovrebbero partire dal prossimo settembre. Era quasi scontato attenderselo, visto che tre raggruppamenti di impresa sono stati esclusi sui nove totali che hanno partecipato alla gara ma il timore è che la questione ora possa allungare i tempi, anche perché – come noto – il ricorso al Tar può prevedere anche, nei gradi della giustizia amministrativa, la possibilità di andare poi al Consiglio di Stato.

La buona notizia è che la discussione avverrà, da remoto, molto presto, dato che l’udienza è stata fissata per il 7 febbraio. Va detto che il tempo per i ricorsi è di un mese, dunque c’è tempo teoricamente fino al 22 febbraio per la presentazione di ulteriori ricorsi da parte delle altre due aziende escluse a priori per vizi di forma o documentazione non completa.

E’ chiaro che, a questo punto, la Provincia di Parma deve aspettare a formare la commissione tecnica per l’ultima valutazione, che si pensava potesse avvenire già a inizio febbraio. I tempi però sono abbastanza larghi, per così dire, dato che i lavori partiranno a settembre dunque è possibile, forse anche probabile, che la presenza di ricorsi al Tar o al Consiglio di Stato non facciano slittare in avanti la data di avvio delle operazioni. Insomma, è presto per fasciarsi la testa, ricordando peraltro che la partita è appena iniziato, perché anche dopo l’eventuale assegnazione provvisoria dei lavori a 15 milioni di euro è previsto un tempo di 30 giorni per depositare eventuali altri ricorsi sempre al Tar.

Ricordiamo che durante i 19 mesi di lavori, 16 saranno col ponte a senso unico alternato, mentre 3, quelli dell’estate 2025, prevedono la chiusura totale del manufatto al traffico.

G.G.

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