Cronaca

CreAmore, a Viadana l'unione e
l'importanza di generare bellezza

I progetti e le idee, quelle belle, a volte nascono così: ma sempre si concretizzano dall’unione, e dalla forza. Che se resta la forza del singolo è importante, ma non sempre fondamentale, e non sempre risolutiva. Quando diventa collettiva spesso è in grado di cambiare orizzonti e prospettive. In grado di spostare le montagne e generare bellezza

Le idee ed i progetti, quelli belli, nascono a volte quasi per caso, o per necessità. E nascono dal mettere a disposizione, ognuno per quanto può e per quel che ha, le proprie doti, le proprie passioni. Ogni persona ne ha qualcuna, siamo fatti così. Tutti, senza esclusione alcuna. E tutti possiamo dare ed apprendere dall’altro.

CreAmore nasce a Viadana, da Carlotta Bellini, che così ce la racconta. “Il progetto è nato un anno fa, ed è partito quasi per gioco, per contrastare l’epoca dell’isolamento, dei social, dell’imparare sui tutorial, e la mia idea è stata quella di creare un gruppo, come era negli anni ’80, quando ero bambina io e dove si imparava dalla suora, come è stato nel mio caso, o dalla vicina di casa, o dalla nonna, o dall’amica. Ho voluto creare un gruppo che non fosse quello di un’insegnante che insegna, nel mio caso l’uncinetto, ma che fosse una condivisione di idee finalizzata alla socializzazione, alla sorellanza, al crescere insieme, e ad aiutarsi l’una con l’altra. E’ partito tutto un po’ per scherzo, il bar Sushi Style ci ha dato uno spazio, hanno creduto in noi come gruppo. All’inizio siamo partiti un po’ come un corso standard, tutto gratuito, proprio perché doveva essere un gruppo di socializzazione, di aiuto e di crescita personale”.

La componente individuale poi, per quel che riguarda Carlotta Bellini, ha avuto il suo peso: “Ho avuto un momento molto difficile nella mia vita a livello di salute, con un problema oncologico e la mia mente si era abbattuta parecchio. Ho avuto un periodo di buio, e la creatività mi ha aiutato a tornare alla luce. Io credo molto nel lavoro manuale, non fatto in solitudine ma insieme ad altri che diventa una sorta di terapia di gruppo. Di volta in volta incontrandoci si è creato un rapporto, e il gruppo è cresciuto. Nel crescere abbiamo preso forza e abbiamo cominciato a pensare in grande. La nostra idea è contrastare con il lavoro manuale e la bellezza che possiamo creare da noi le brutture della vita e del mondo. Il gruppo è gratuito e aperto a tutti, lavoriamo in comunità non lavoriamo in rivalità, ognuna impara dall’altra, ognuno insegna all’altra, ci supportiamo e ci sosteniamo a vicenda”.

Dopo queste vicissitudini e questa crescita, l’idea dell’albero che si è realizzata in questi giorni. “L’idea dell’albero della sorellanza era un’idea che avevo in testa da tanti anni, però da sola non ce l’avrei mai fatta, sarebbe stato molto difficile e quando l’ho detta al gruppo il gruppo ha creduto in me e deciso di sostenermi sino in fondo. Io ho insegnato loro a realizzare queste mattonelle all’uncinetto, l’abbiamo studiato e realizzato tutte insieme”.

Oltre a Carlotta Bellini, a far parte di CreAmore ci sono Anna Rosa Spezia (Sonia), Mariateresa Caleffi, Mara Savazzi, Stefania Zani, Paola Guarnieri, Susi Fiorellini, Lenuta Draguta (Elena), Anca Draguta, Lucia Baraldi, Paola Sarzi Puttini, Simona Corradi, Adriana De Santi, Cristina Vincenzi e Alberta Froldi. “Siamo tutte parti di un gruppo che resta aperto a tutti, perché c’è spazio per tutti”.

C’è molta felicità quando, in un percorso, si raggiunge un obiettivo. Quello dell’albero della sorellanza si è concretizzato in questi giorni – in concomitanza con la giornata mondiale contro la violenza sulle donne – e grazie all’appoggio di Pierangela Biacchi (Rete Rosa), Mariagrazia Tripodo (assessore alle pari opportunità comune di Viadana) e al sostegno dell’Agenzia Pratiche auto di Guido Pigozzi e di Edilbig Sas.

Ci siamo sostenute a vicenda – conclude Carlotta Bellini – perché da sola non ci sarei mai riuscita, e l’idea di sorellanza è proprio questa, è un po’ il concetto che ha Rete Rosa, che ci ha patrocinato ed aiutato in questo progetto, che è quello delle donne che fanno rete. Ognuno fa una mattonella, ma la mattonella non è nulla, ma cucite insieme sono divenute un vestito, una coccola per un albero che diventa al contempo bellezza per le persone che passano”.

Oltre alla collaborazione e al sostegno di Guido Pigozzi, importante è stato anche quello di Edilbig Sas, oltre al patrocinio di Rete Rosa e del Comune di Viadana. Una maniera diversa, insomma, per vivere una giornata importante, oltre quella già vissuta con rete Rosa e le scuole. CreAmore, un gruppo di donne unite insieme, che ha già detto e dato qualcosa e ancora ha ed avrà cose da dire e da dare anche in futuro. I progetti e le idee, quelle belle, a volte nascono così: ma sempre si concretizzano dall’unione, e dalla forza. Che se resta la forza del singolo è importante, ma non sempre fondamentale, e non sempre risolutiva. Quando diventa collettiva spesso è in grado di cambiare orizzonti e prospettive. In grado di spostare le montagne e generare bellezza.

Nazzareno Condina

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