Il Po in magra dopo le pienette: la
natura insegna (per chi la guarda)
Il dato di fatto è che oggi gli spiaggioni sono tornati a scoprirsi, la magra è tornata e quel dipinto a cielo aperto che si può ammirare gratuitamente lungo il fiume assume, in questo tempo, una meraviglia ancora più evidente, data appunto dalla livrea autunnale dei boschi che si affacciano sul fiume e sulle sue lanche
Ci sono i colori dell’autunno a dipingere, in questi giorni di fine novembre, quello spettacolare incontro tra cielo e terra che avviene lungo le terre del Po, sull’una e sul’altra riva. In questo periodo, più che mai, si può osservare, e immortalare, quell’opera d’arte naturale data dai colori degli alberi che si specchiano nel fiume.
Un fiume tornato di nuovo in magra; dopo le pienette che, a cadenza mensile, si sono susseguite tra agosto, settembre, ottobre e novembre. Pienette che, come affermano e scrivono anche gli addetti ai lavori hanno risolto, almeno per ora, il problema della siccità di cui si è a lungo discusso e di cui si sono subiti ampiamente gli effetti.
Quel per ora è del tutto necessario; non deve accadere (come invece, purtroppo, spesso succede nel Belpaese) che la cosa venga considerata come risolta, archiviata e passata. La natura è sempre una grande maestra e gli accadimenti di cui siamo spettatori non devono essere colti con superficialità.
Occorre anzi attenzione, programmazione e operosità per evitare, in futuro, problemi che potrebbero essere anche peggiori di quelli già visti. Ma questo è tema da lasciare agli esperti o, come accennato, agli addetti ai lavori.
Il dato di fatto è che oggi gli spiaggioni sono tornati a scoprirsi, la magra è tornata e quel dipinto a cielo aperto che si può ammirare gratuitamente lungo il fiume assume, in questo tempo, una meraviglia ancora più evidente, data appunto dalla livrea autunnale dei boschi che si affacciano sul fiume e sulle sue lanche (in molte di queste il ritorno dell’acqua è stato certamente provvidenziale).
Luoghi da apprezzare sempre, in assoluto silenzio e in cammino, cogliendo atmosfere e sfumature. Ricordando anche che gli spiaggioni, in cui sovente si rinvengono tracce del passato, sono libri di storia aperti che attendono solo di essere letti, conosciuti e studiati e parlano di un passato che è il nostro e quello delle nostre terre.
Eremita del Po, Paolo Panni