Cronaca

Martignana Po, un piccolo gesto
di gran gentilezza e un grazie...

Era immersa nei propri pensieri, di certo non aveva messo in conto, in quel tragitto (una 30 di minuti di relax, come spiega lei) di smarrire il proprio cellulare. Un Samsung non recentissimo, in verità. Ma per lei importante, con tutti i suoi dati - anche di lavoro - e, come ci racconta, la sua storia

In foto la piccola cappella di San Serafino (Martignana Po)

Ci sono piccoli gesti che a volte passano inosservati, piccoli gesti che – a ben pensarci – sono istanti di gentilezza che rendono un po’ più bello il mondo. Due giorni fa, uno di questi, ha reso felice una giovane professionista residente a Martignana Po. Era tornata a casa: erano da poco passate le 19 e sulle strade, e sul profilo del paese era calata la notte. La ragazza però non ha voluto rinunciare alla sua passeggiata. Un quarto d’ora per sgranchire le gambe prima di rientrare a casa. Armata di pila, è andata da dove aveva lasciato la propria vettura alla chiesetta di San Serafino (antico centro del paese, ora leggermente defilata dall’altra parte della provinciale) ed ha mantenuto la strada.

Era immersa nei propri pensieri, di certo non aveva messo in conto, in quel tragitto (una 30 di minuti di relax, come spiega lei) di smarrire il proprio cellulare. Un Samsung non recentissimo, in verità. Ma per lei importante, con tutti i suoi dati – anche di lavoro – e, come ci racconta, la sua storia.

Tornata a casa si è resa conto dell’inghippo ed è uscita per rifare con una pila lo stesso percorso. E’ andata a ritroso, ma era difficile ritrovare un arnese al quale aveva rimosso la suoneria per questioni di lavoro. Poco avvezza alle tecnologie, e tornata indietro, non ha ritrovato il cellulare. Era ormai convinta di dover far denuncia e bloccare la scheda quando, al cellulare del compagno, è arrivata una chiamata. Non lo aveva bloccato, per fortuna.

Dopo aver chiesto chi fosse dall’altro capo del telefono, ha spiegato di aver trovato quel cellulare. Era un ragazzo del rugby Colorno, di fianco al pulmino che nei giorni d’allenamento fa il giro dei paesi per raccogliere i propri atleti. A raggiungerlo e a recuperare il telefono il compagno della ragazza. Quello sconosciuto del rugby Colorno avrebbe potuto lasciarlo lì, o buttarlo via, o non far nulla. Ma ha deciso diversamente.

“Non ho avuto modo di ringraziarlo – ci spiega la ragazza – e se è possibile lo vorrei fare tramite il giornale: non ho avuto modo di farlo personalmente, non so chi fosse se non da quelle tre cose che mi ha raccontato il mio compagno”. Tutto è possibile. Ed accontentiamo la nostra lettrice. Siamo sempre alla ricerca di piccoli istanti di gentilezza. A volte ci sfuggono, altre volte non ci facciamo più neppure caso.

Ma son quelli che, infine, e qualche volta colorano il mondo. E ne prendiamo (anche noi che scriviamo) atto, con un sorriso.

Na.Co.

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