Cronaca

Sindaci a Bertolaso su Punto Nascite
"Condizioni mature per riaprirlo"

Anche ASST di Cremona con la Direzione Strategica si è detta d’accordo. Inoltre “l’Oglio Po potrebbe divenire un vero riferimento, in questo modo, di un territorio sovraprovinciale assai sguarnito”. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

L’apertura dell’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso verso il Punto Nascite di Asola è stata raccolta anche dai 27 sindaci del comprensorio Oglio Po che, uniti al di là dell’appartenenza politica e per un unico scopo superiore al colore dei partiti, hanno scelto di indirizzare proprio a Bertolaso e al dg al Welfare di Regione Lombardia Giovanni Pavesi una lettera in cui chiedono espressamente di valutare la riapertura del Punto Nascite Oglio Po.

La lettera reca le firme di tutti i primi cittadini dell’ambito Oglio Po Casalasco Viadanese, nessuno escluso (non c’è a dire il vero Torre de’ Picenardi, ma solo perché da un anno e mezzo questo comune gravità verso la sanità cremonese che non su quella casalasca). La missiva parte proprio dalla riposta data da Bertolaso in Regione a Marco Carra, consigliere regionale in quota PD, in merito alla possibilità di riaprire il Punto Nascite di Asola, chiuso da tre anni. A questa richiesta Bertolaso aveva espresso la propria apertura circa la possibilità di chiedere una deroga al Ministero per valutare la riapertura.

Asola ha una storia diversa da Casalmaggiore: là la chiusura avvenne per i problemi legati al Covid e poi, nel silenzio, non si è più assistito alla riapertura. All’Oglio Po, invece, la decisione è stata presa dall’allora assessore al Welfare Giulio Gallera, perché la soglia dei 500 parti annui richiesta a livello nazionale come criterio di sicurezza non era stata raggiunta, e così dal 31 ottobre 2018 a Casalmaggiore non si nasce più. Come spiega la lettera “ciò ha comportato una drastica riduzione degli interventi ospedalieri relativi all’ambito ginecologico nella sua totalità, contrariamente a quanto auspicato da Regione e Asst Cremona”.

Inoltre nella richiesta di deroga inizialmente presentata, coinvolgendo Regione Lombardia e Comitato Percorso Nascite Nazionale, vi erano informazioni non corrette: nella richiesta si parlava della distanza tra Casalmaggiore o Viadana verso l’ospedale più vicino (Cremona o Mantova) stimandola in 15-25 minuti quando in realtà la distanza è di 40-45 minuti.

Da qui la richiesta: “Dato che l’ospedale Oglio Po ha standard e garanzie decisamente maggiori rispetto ad Asola e che anche l’ospedale di Guastalla, al quale si sono rivolte diverse partorienti dell’ambito Oglio Po ha visto la chiusura, crediamo ci siano le condizioni per tentare la riapertura, con richiesta di deroga al Comitato Percorso Nascite Nazionale”. Anche ASST di Cremona con la Direzione Strategica si è detta d’accordo. Inoltre “l’Oglio Po potrebbe divenire un vero riferimento, in questo modo, di un territorio sovraprovinciale assai sguarnito”.

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G.G.

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