Ambiente

Fanghi tossici sui campi, la
Provincia sarà parte civile

I comuni cremonesi coinvolti sono Formigara, Castelvisconti, Pieve D’Olmi, Pieve San Giacomo, Sospiro, Martignana di Po, Torricella de Pizzo, Castelleone, Gussola, Casalmorano, Piadena, Persico Dosimo, Derovere, Scandolara Ravara.

La Provincia di Cremona si è costituita parte civile nel procedimento penale a carico dei vertici aziendali della Società WTE S.r.l. su cui pesa la pesante accusa di spandimento di fanghi tossici, tra 2018 e 2019, su 3mila ettari di campi del bresciano e del nord Italia e nei comuni cremonesi di Formigara, Castelvisconti, Pieve D’Olmi, Pieve San Giacomo, Sospiro, Martignana di Po, Torricella de Pizzo, Castelleone, Gussola, Casalmorano, Piadena, Persico Dosimo, Derovere, Scandolara Ravara.

Il 15 novembre è prevista, finalmente, la prima udienza davanti al giudice per l’udienza preliminare di Brescia, dopo che lo scorso giugno era slittata per un vizio procedurale: non era stato notificato l’avviso di fissazione dell’udienza al Ministero dell’Ambiente, che quindi non aveva potuto chiedere di costituirsi parte civile.

Il rischio, se dovesse saltare ancora, è che il caso vada in prescrizione, almeno per alcuni capi di imputazione. Nel procedimento figurano 15 persone fisiche, tra cui il titolare della Wte, Giuseppe Giustacchini, insieme a collaboratori e contoterzisti, e 7 aziende, di cui 6 bresciane e una con sede legale a Castelvisconti.

Le  accuse vanno dal traffico illecito di rifiuti alla gestione di rifiuti non autorizzata, fino al getto pericoloso di cose. Sotto accusa c’è anche Luigi Mille, ex direttore dell’Agenzia Interregionale per il fiume Po. Per lui l’ipotesi di reato è quella di traffico di influenze illecite.

A rappresentare l’ente cremonese sarà l’avvocato Ennio Buffoli, che già cura gli interessi di vari comuni del bresciano e della stessa Provincia di Brescia. A supporto della decisione assunta dalla Provincia di Cremona c’è la relazione del dirigente del settore Ambiente e Territorio, Mattia Guastaldi.

Già costituiti parte civile Legambiente Lombardia, il comitato cittadino di Calcinato, l’associazione Ambiente futuro Lombardia, la Lega per l’abolizione della caccia, il Comitato referendario per l’acqua e una famiglia (marito e moglie di Calcinato).

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