Tratto Bene, i Tanzi salutano dopo
57 anni. Dal 2024 nuova gestione
Il “Trattobene”, come detto, ripartirà con l’anno nuovo. “Ora sarà il turno di Maura e Diego, ristoratori già conosciuti sul territorio per la loro competenza e grande professionalità".
Il “Trattobene” cambia gestione. Lo farà dal prossimo anno, a dire il vero, ma da qualche settimana il locale è chiuso proprio per favorire questa svolta epocale. Un passaggio importante per una trattoria molto conosciuta, frequentata e apprezzata a Casalmaggiore, in direzione Vicobellignano lungo l’Asolana.
A ricordare gli albori del “Trattobene” sono i gestori uscenti della famiglia Tanzi, in sella da oltre mezzo secolo. “Chissà che luce brillante – ricordano gli stessi – negli occhi di Remo e Giovanna, in quel novembre insolitamente soleggiato di 57 anni fa, ad alzare per la prima volta la serranda allora arrugginita di una trattoria di periferia rilevata per 2 lire. Si chiamava Cacciatore, ma loro amanti degli animali optarono per un nuovo nome, Trattoria Trattobene. In fin dei conti furono lungimiranti, ambiziosi, soprattutto onesti. L’obiettivo che si porsero fu quello di trattare bene chi sceglieva la loro cucina, volutamente o per caso, poco importava. In quel nome c’è tutto quanto. C’è la ristorazione nel suo senso più profondo, più intimo. Era un mondo diverso. Non c’erano social, pubblicità, storie, dirette, indagini di mercato, marketing, loghi. Insomma… c’erano solo loro due, le giornate al caldo dei fornelli e la materia prima del territorio, del nostro territorio”.
“Poi gli anni passano felici, passano veloci – continua il ricordo – Elena e Cristina, sorelle, crescono e da giovanissime apprendono i segreti del mestiere. Scelgono cosi di continuare sulle orme dei genitori. A modo loro, come piace a loro. Cambiano i piatti, i gusti dei clienti, la ricerca della materia prima, il gusto estetico. Cambia tutto, sotto sotto non cambia nulla. Perché lo spirito del Trattobene è quello di sempre. Un sorriso e un pasto ricco di gusto. Della passione di Tina e Remo cosa rimane? Rimane tutto quanto. Rimangono le mille storie tramandate esattamente come ricette tradizionali scritte e brevettate con amore, cuore e le mani ruvide di ore di fatica. Giovanna una mano la darebbe ancora, la storia di una generazione forgiata dall’abnegazione per il lavoro, come unica ragione di vita, come dogma. Altri tempi”.
“Ora la nostra scelta – viene chiarito – è di fermarci. Ciò che avevamo l’abbiamo dato, fino all’ultima goccia, all’ultima carezza, all’ultimo piatto servito con cura e con amore, a modo nostro. Essere stati un punto di riferimento per il casalasco intrecciando la nostra crescita con l’identità del territorio ci ha riempiti di soddisfazioni, lavorative e umane. Ringraziamo infinitamente chiunque abbia condiviso con noi un momento di vita in questi 57 anni di attività. Ogni persona che abbiamo incontrato e accolto in questo percorso ha contribuito a rendere indimenticabile il nostro viaggio”.
Il “Trattobene”, come detto, ripartirà con l’anno nuovo. “Ora sarà il turno di Maura e Diego, ristoratori già conosciuti sul territorio per la loro competenza e grande professionalità. Abbiamo la gioia di accoglierli sapendo che con entusiasmo e progettualità continueranno a scaldare questo luogo speciale, dando spazio al cuore pulsante che questi muri da anni, da generazioni hanno la premura di scaldare, di custodire”.
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