Giudice Catania, bufera su video. Lega: “Dimissioni”. Pd contro Salvini
(Adnkronos) – E’ ancora polemica sulla giudice di Catania Iolanda Apostolico e ora la Lega arriva a chiederne “le dimissioni immediate”. La giudice, che non ha convalidato il trattenimento di migranti tunisini, compare in un video del 2018 sul quale è scoppiata la bufera. “Apprezzamento per gli insulti contro Matteo Salvini postati dal compagno – mai smentiti – e imbarazzante presenza a una manifestazione dell’estrema sinistra con la folla che insultava le Forze dell’Ordine. Per rispetto nei confronti di tutti gli Italiani e delle istituzioni, ora ci aspettiamo le dimissioni immediate”, si legge in una nota della Lega.
Sul caso della giudice di Catania oggi è tornato lo stesso Salvini. “E’ motivo di grave imbarazzo per le istituzioni – ha detto in un video il vicepremier – Conto sulla collaborazione di tutti affinché prevalgono buonsenso ed equilibrio”.
La questione continua a tenere banco anche nelle opposizioni. “Io sull’immigrazione non la penso come Salvini, anzi, sono agli antipodi. Ma credo che il ministro leghista abbia ragione quando chiede che i giudici diano le massime garanzie di imparzialità – scrive Matteo Renzi nella sua enews – E questa giudice – sul tema – non può essere percepita imparziale se scende in piazza e partecipa a una manifestazione politica”.
Il Pd a più voci parla di “dossieraggio”. Per i senatori del Pd Anna Rossomando e Walter Verini “la caccia scatenata da Salvini alla persona della giudice Apostolico è davvero incredibilmente grave. Il Ministro non è nuovo a queste cose: una decina di anni fa dette vita ad un altro episodio squadrista, andando a protestare sotto casa della Ministra Fornero, mettendo a rischio anche la sicurezza della famiglia. Ma la vicenda di ieri merita risposte, che il Ministro Piantedosi deve dare. Come è uscito e da dove quel filmato? Chi lo ha confezionato? Esistono forse archivi dedicati? Il fatto solleva interrogativi inquietanti”, dichiarano in una nota, pur osservando che “la partecipazione a manifestazioni politiche, tanto più nel territorio del Distretto Giudiziario nel quale si opera, appare inopportuna. Ma questo – concludono – non può, non deve in nessun modo motivare o giustificare aggressioni personali, delegittimazioni squadriste, di magistrati e della magistratura”.
“Riassumiamo: qualcuno ha girato e conservato un video di una manifestazione di cinque anni fa (25 agosto 2018) che evidenzia la partecipazione della giudice Apostolico (che la destra sta attaccando a testa bassa per aver disapplicato il decreto Cutro sull’immigrazione) e lo ha trasmesso al vicepremier Salvini, che prontamente lo ha pubblicato sui social – scrive su X Antonio Misiani, della segreteria nazionale Pd – Domanda n. 1: chi ha girato quel video? Qualcuno nel cordone di polizia, come ipotizzano alcuni media? Domanda n. 2: chi ha conservato e trasmesso il video al vicepremier Salvini (per coincidenza, ex ministro degli Interni…)? Domanda n. 3: che cosa pensa la presidente Meloni del vero e proprio dossieraggio di Stato messo in atto dal suo vice contro la giudice Apostolico per intimidire lei e tutta la magistratura?”.
Replica il deputato e vicecapogruppo della Lega Igor Iezzi: “Mentre a sinistra sbraitano cercando di spostare l’attenzione su altro, il vero e unico scandalo è il comportamento della dottoressa Apostolico che ne compromette l’imparzialità e la credibilità. L’abbiamo vista apprezzare volgarità contro Salvini, scendere in piazza con la folla che insulta la polizia, ne abbiamo letto le dichiarazioni sui giornali. Difficile pensare ci siano alternative alle dimissioni”.
Ospite ieri sera di Otto e mezzo’ su La7, il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, ha dichiarato: “Nessuno ci ha detto quel video da dove provenga, se sia stato preso su Internet o se era stato pubblicato da televisioni private o se è stato girato dalla polizia, come sembrerebbe dal modo in cui sono state effettuate le riprese, alle spalle delle forze dell’ordine che contengono il corteo, questo mi sembra grave’’.
“È successo cinque anni fa – ha evidenziato – ammesso che sia inopportuno, non sono io a doverlo valutare, la partecipazione cosa toglie alla gravità di quello che sta accadendo? A cinque anni di distanza si riprende non so bene come il fotogramma di un video di una manifestazione quando questo magistrato non convalida il trattenimento di tre migranti in applicazione del decreto Cutro’’. “Se il fatto scandalizza così tanto, perché si agisce a 5 anni di distanza e non subito? – si è chiesto il presidente dell’Anm – il sospetto che venga fatto perché non sono graditi alcuni provvedimenti del giudice è più che fondato’’.