Congresso PD Casalmaggiore: il
nuovo segretario è Ettore Gialdi
Ettore Gialdi: ""Dobbiamo conoscere, approfondire, studiare e discutere, ma se non abbiamo l’obiettivo di capire, conoscere e interpretare le paure che pervadono le nostre comunità, e se non abbiamo l’ambizione di rappresentarle, continueremo a soccombere alle falsità e alle strumentalizzazioni"
Si rinnova il PD Casalasco. Ieri mattina il Congresso ha sancito la fine del’era di Mario Daina – che già aveva preannunciato la propria indisponibilità a ricandidarsi quando era stata inaugurata la nuova sede del partito – affidando il partito a Ettore Gialdi. Gialdi non è nuovo alla politica, e neppure all’Amministrazione essendo stato assessore alla cultura nell’Amministrazione di Claudio Silla. Un impegno comunque costante il suo, anche se negli ultimi anni più in seconda linea, su tante tematiche.
A Casalmaggiore manca ormai meno di un anno alle amministrative. Amministrative che saranno a turno unico. E che saranno – a prescindere – una rincorsa in salita. L’aria di Centro Destra a Casalmaggiore è predominante, oltre a quella dell’astensionismo. Si tratterà – per il PD e i suoi alleati – di lavorare per riprendere il consenso e cercare di convincere chi non vota o non ha più fiducia nella politica a tornare ad averla. Più facile a dirsi che a farsi.
Non sarà un esercizio semplice. Ieri mattina al Congresso del PD era presente anche Pierluigi Pasotto di Rive Gauche. Nel nome di Ettore Gialdi è iniziato un nuovo cammino. “Dobbiamo conoscere, approfondire, studiare e discutere, ma se non abbiamo l’obiettivo di capire, conoscere e interpretare le paure che pervadono le nostre comunità, e se non abbiamo l’ambizione di rappresentarle, continueremo a soccombere alle falsità e alle strumentalizzazioni“. Un partito, di primo acchito, più vicino all tematiche ambientali e meno rigido dal punto di vista dell’organizzazione. Una sorta di cantiere aperto in cui confrontare le posizioni, discutere e magari trovare la quadra.
Un lungo discorso quello del neo segretario, che riproponiamo integralmente.
“Innanzitutto, un grazie a Mario per l’impegno, la capacità e la passione con cui ha guidato il nostro circolo in tutti questi anni spesso caricandosi sulle spalle gran parte delle responsabilità.
Abbiamo imparato ad apprezzare le tue convinzioni di cattolico-democratico all’interno di un partito in cui hai sempre fortemente creduto e del quale ti sei messo al servizio.
Ci hai insegnato, Mario, che essere orgogliosi delle proprie radici rafforza e non frena la voglia di navigare in mare aperto per raggiungere approdi nei quali il valore della persona umana è sempre centrale.
Abbiamo imparato ad apprezzare la tua irruenza, la tua schiettezza e la tua indomabilità, sempre accompagnate da una grande carica umana.
Infine, grazie Mario, per aver accettato di continuare a dare il tuo prezioso contributo al circolo democratico di Casalmaggiore.
Desidero condividere con voi alcune riflessioni sul NOSTRO Partito Democratico.
Dopo la sconfitta elettorale del settembre 2022 ci siamo rimessi in cammino. Penso che, per chi come noi crede nel ruolo dei partiti come previsto dalla nostra Costituzione, ci sia da essere orgogliosi degli strumenti di partecipazione di cui abbiamo potuto disporre e della reazione che abbiamo avuto: stiamo ritrovando il senso di un impegno comune.
Dobbiamo essere una casa aperta e accogliente in cui si ritrovano coloro che credono nella priorità degli obiettivi di giustizia sociale e climatica, in cui la discussione, il confronto e le scelte non avvengono nel chiuso di un ceto politico, ma si sviluppano a partire dalla vita concreta, dalle difficoltà delle persone e dai loro sentimenti.
E il circolo di Casalmaggiore, nel suo piccolo, è impegnato a fare la sua parte.
Credere nella giustizia climatica e sociale vuol dire combattere le disuguaglianze, vuol dire lottare per un grande investimento nella sanità pubblica contro il disfacimento del Servizio Sanitario Nazionale, vuol dire combattere per la dignità del lavoro e contro ogni precarietà, vuol dire credere e investire nell’istruzione pubblica, vuol dire far pagare le tasse a chi non le paga e lavorare per un sistema fiscale chiaro, comprensibile e semplice, vuol dire combattere ogni forma di discriminazione, vuole dire essere consapevoli che siamo sostanzialmente ancora una società patriarcale nella quale le donne subiscono diseguaglianze sia in ambito lavorativo che nel carico famigliare di cura che grava sproporzionatamente sulle loro spalle, vuol dire essere consapevoli che l’emergenza climatica si affronta attraverso la conversione ecologica dell’economia e della società, una responsabilità ineludibile che abbiamo verso le prossime generazioni.
L’elezione di Elly Schlein è una grossa opportunità, è la risposta all’esigenza di dare un’identità chiara al nostro partito, è la volontà di fare del nostro partito uno strumento a disposizione di chi non crede più nella politica e negli istituti della democrazia.
Una grossa opportunità è anche avere come nostro presidente Stefano Bonaccini, un democratico di grande valore di cui ammiro la predisposizione al dialogo, la preparazione e la concretezza di amministratore capace. Mi ha colpito la definizione che, all’ultima festa dell’Unità di Cremona, ha dato della parola “riformismo”: il riformista è colui che si impegna ad accompagnare ogni critica e ogni denuncia con una proposta. Questo è parlar chiaro e non per concetti fumosi e astratti.
È una battaglia difficile con una destra che, di fronte ai grandi temi e problemi del nostro secolo, si muove secondo le categorie della propaganda e della strumentalizzazione.
Ricordate il video con cui la premier Meloni si scagliava contro le accise sulla benzina salvo poi fare, ovviamente, marcia indietro? Ricordate la premier Meloni che di fronte ai commercianti della Sicilia ha osato parlato di “pizzo di stato”? Il pizzo è quello che si paga alla mafia… le tasse servono per far funzionare lo stato (sanità, istruzione, forze dell’ordine….) e quando lo stato non funziona o peggio è infiltrato dalla malavita ( e quanti servitori dello stato sono caduti per difenderlo…..questi si che sono stati dei patrioti!) si combatte per migliorarlo e ripulirlo invece che fare della propaganda a buon prezzo
E la dura opposizione durante la pandemia strizzando l’occhio a No Vax, criticando le misure pesanti che venivano prese anziché fare fronte comune ( …..sempre veri patrioti…..) contro un dramma epocale.
E quando Salvini è arrivato a negare il riscaldamento globale addirittura invocandolo (nel maggio del 2019 che era stato particolarmente fresco), perché un freddo simile non c’è mai stato negli ultimi anni e siamo costretti a riaccendere i riscaldamenti. Limitare i cambiamenti climatici significa lavorare per salvare l’umanità né più né meno… non è un lusso… i cambiamenti climatici esasperano le disuguaglianze……dobbiamo essere consapevoli che le politiche ambientaliste avranno successo se poggeranno su “gambe sociali”.
E l’uso del tema dell’immigrazione al solo fine di alimentare le paure a scopo elettorale invece che governare seriamente questo fenomeno epocale? Hanno preso in giro gli italiani, altro che patrioti, e quando gli è esploso in mano il problema la colpa di chi è? Delle ONG! “Medici senza frontiere”, “Emergency”, “Save the Children” ecc. sono sempre le stesse che salvano persone nei teatri di guerra, calamità naturali ecc.
Su 133.000 sbarchi quelli salvati dalle ONG sono circa 5/6.000, gli altri sono arrivati da soli o salvati dalla nostra Guardia Costiera o dalla Guardia di Finanza.
La gran parte del milione di immigrati arrivati nell’ultimo decennio non è più in Italia e l’Italia è al nono posto nella classifica europea per numero di immigrati rispetto alla popolazione (Spagna, Irlanda, Svezia, Germania, Regno Unito, Olanda, Francia, Grecia e Italia)……ma queste notizie non servono alla propaganda!
Su una cosa voglio però che riflettiamo molto attentamente: dobbiamo conoscere, approfondire, studiare e discutere, ma se non abbiamo l’obiettivo di capire, conoscere e interpretare le paure che pervadono le nostre comunità, e se non abbiamo l’ambizione di rappresentarle, continueremo a soccombere alle falsità e alle strumentalizzazioni della destra.
Rispetto alle tematiche locali è chiaro che Casalmaggiore deve uscire da un decennio che ha visto crescere giorno per giorno il suo isolamento e il suo declino.
La nostra è una terra periferica e questo, più che rappresentare un fardello, nei momenti più alti della sua storia, ha rappresentato un ‘opportunità come nel caso della costruzione dell’ospedale Oglio-Po o della capacità di essere attrattiva per insediamenti produttivi che hanno generato lavoro e ricchezza.
Ma oggi, senza un’amministrazione all’altezza della situazione, essere una terra periferica diventa un peso che rischia di condannarci a un inesorabile declino.
È giunto il momento di cambiare: lavoro, economia in tutte le sue articolazioni, sanità, servizi ai cittadini, scuola, territorio, sport, associazionismo, richiedono un’amministrazione in grado di fare rete e di imboccare la strada della ripresa. Il contrario dell’amministrazione Bongiovanni.
Le prossime elezioni saranno decisive e richiederanno preparazione, capacità di dialogo, di ascolto, di proposta e di coinvolgimento di tutte le energie positive, e sono tante, del nostro territorio.
Questi anni di opposizione, anche dura e frustrante, ci hanno permesso di conoscere e approfondire sempre di più i problemi, consapevoli che con gli slogan non si va da nessuna parte.
Riteniamo che, a partire dall’esperienza di CNC, si possa e si debba sviluppare una nuova proposta civica aperta, non chiusa in un recinto, che sappia coinvolgere le energie della comunità casalasca creando una squadra forte e unita per affrontare questa entusiasmante avventura.
Il cantiere è aperto e il circolo PD di Casalmaggiore è chiamato a dare il suo contributo.
La nostra sede vuole essere un luogo aperto di attività, discussione e confronto.
Grazie a chi ha accettato di far parte del direttivo mettendosi a disposizione del circolo: Mario, Velleda, Fabrizio, Alda, Calogero, Claudia, Claudio, Marilena, Mauro, Pierluigi e Greta, che è anche il nostro tesoriere.
Grazie della fiducia che riponete in noi e nella mia persona: insieme potremo fare un buon lavoro!”
Na.Co.