Dosolo piange Fabrizio
Schianchi, il medico-allenatore
"In questi anni ha avuto modo di curare e conoscere tanti pazienti e dunque è davvero venuto a mancare un pilastro della nostra comunità, sia di Dosolo che di Villastrada” lo ricorda il sindaco Bortolotti.
Era medico di professione ma aveva legato anche le sue fortune al calcio: aveva infatti allenato con grandi risultato il Dosolo, portandolo al traguardo mai più superato della Promozione, con una doppia salvezza quando nessuno avrebbe scommesso un centesimo.
Un grave lutto ha colpito nella serata di giovedì proprio Dosolo: si è spento dopo una breve malattia (diagnosticata lo scorso giugno) all’età di 67 anni il dottor Fabrizio Schianchi, medico di base, che aveva il proprio ambulatorio nella sua abitazione a Villastrada, frazione dosolese. Schianchi peraltro era stato anche direttore sanitario e medico della Rosa Sabbadini sempre a Villastrada. Schianchi lascia la moglie Sandra e i figli Marco e Fabio, che da calciatori avevano condiviso con lui proprio quella grande esperienza al “Dosolone” tra il 2005 e il 2008.
Appassionato di calcio, Fabrizio Schianchi – originario di Parma ma trasferitosi nel comune mantovano negli anni ’80 – aveva poi rifondato il Dosolo in Terza categoria, mentre negli ultimi anni aveva preso parte da dirigente (e da medico sociale) all’avventura del Rapid Viadana, formazione che gioca le sue partite al “Comunale” di Dosolo e che l’anno scorso è stata promossa dalla Terza alla Seconda alla sua prima esperienza in Figc.
“Il paese perde un punto di riferimento ed è rimasto senza parole – sottolinea il sindaco Pietro Bortolotti -. Quella del dottor Schianchi è stata una carriera lunga, mancavano un paio di anni alla pensione, nonostante in passato fossero uscite voci non fondate che lui aveva prontamente smentito. In questi anni ha avuto modo di curare e conoscere tanti pazienti e dunque è davvero venuto a mancare un pilastro della nostra comunità, sia di Dosolo che di Villastrada”.
“Oltre ad essere il nostro medico, fungeva anche da direttore sportivo per la conoscenza che aveva del calcio dilettantistico – spiega Andrea Benassi, dirigente della Rapid Viadana -. Quando mi sono messo in pista con questa avventura subito ho contattato lui e ho trovato grande entusiasmo. Per noi è una perdita pesante, anche perhé prima di tutto c’era una grande amicizia. Ho chiesto alla moglie di poter mettere sulla bara la maglietta della Rapid Viadana per ricordare quello che ha fatto per noi”.
G.G.