Cultura

Vidalenzo, domani sera la lettura
di Dante dai monaci benedettini

Una iniziativa che non sarà soltanto di carattere culturale ma che intende essere anche un momento di grande e profonda meditazione sulla preghiera e sulla poesia: potenti strumenti che conducono l’uomo al cospetto della divinità.

Da tre anni, sulle rive del Grande fiume, a Vidalenzo, piccola ma vivace e bella frazione di Polesine Zibello, al confine tra le province di Parma, Piacenza e Cremona e tra le regioni Lombardia ed Emilia, risplende la spiritualità del carisma benedettino. È quello portato dai monaci “Custodi del Divino Amore” che, in questa terra di confine, di pace e di silenzio, ricca di spiritualità, bagnata da Po e Ongina, hanno creato il loro monastero. Da una idea del giornalista e scrittore Roberto Fiorentini e dell’attore Massimiliano Pegorini (entrambi cremonesi), Dante Alighieri tornerà ad essere letto in un eremo. Che è, appunto, quello di Vidalenzo. Grazie alla disponibilità della Piccola famiglia monastica benedettina “Custodi del Divino Amore”, giovedì 14 settembre alle 20.30, le parole dell’incontro tra il sommo poeta e Dio del XXXIII canto del Paradiso risuoneranno tra le mura della chiesa/eremo di san Cristoforo. Una iniziativa che non sarà soltanto di carattere culturale ma che intende essere anche un momento di grande e profonda meditazione sulla preghiera e sulla poesia: potenti strumenti che conducono l’uomo al cospetto della divinità. Dopo una breve introduzione di Fiorentini è previsto un piccolo intervento dei monaci benedettini sul senso e sul valore della preghiera. Quindi, la lettura e la recitazione del Canto di Dante Alighieri a cura dell’attore Pegorini. Un modo tanto antico quanto nuovo ed innovativo per accostarsi al capolavoro del poeta toscano e di questo ultimo componimento scritto da lui pochi mesi prima della morte. In un clima di silenzio e di meditazione che solo le terre di fiume sanno dare.

Eremita del Po, Paolo Panni

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