Cronaca

Piadena, nuovi orari in biblioteca
Ma non tutti sono d’accordo

“Si ha in definitiva la sensazione che questa amministrazione riduca sempre più i servizi, per la biblioteca parliamo di meno ore di apertura al pubblico, orari di apertura che non vanno incontro alle esigenze degli utenti e delle scuole, promozione alla lettura che si fa sempre più carente. Vediamo sempre meno cura verso i servizi al cittadino, e invece la cultura avrebbe bisogno di essere alimentata, nutrita”.

Sono stati recentemente approvati, con la delibera n. 108 del 24 luglio 2023, i nuovi orari di apertura al pubblico della biblioteca comunale di Piadena Drizzona, la quale resterà aperta nei giorni lunedì mercoledì giovedì venerdì dalle 14 alle 19, e il martedì dalle 9 alle 13. Il fine, così si legge sulla delibera, quello di andare incontro alle esigenze degli utenti. Non la pensa però così l’opposizione, che da subito ha fatto sentire la propria voce. Abbiamo raccolto la critica di Marica dall’Asta, rappresentante alla minoranza in commissione biblioteca, nonché ex assessore alla cultura:

“Il motivo del nostro carosello è dovuto al fatto che con l’ultima delibera del 24 luglio la giunta comunale ha modificato gli orari della biblioteca, riducendo l’apertura al pubblico di un pomeriggio alla settimana. Il tutto però correlato da disservizi che a nostro parere vanno avanti da un anno almeno, da quando era già stato variato l’orario con la delibera del 5 settembre 2022, introducendo l’apertura estiva dalle 14 alle 19, un orario, questo, difficilmente compatibile con le elevate temperature dell’estate. Quindi, se anche sulla delibera c’è scritto che l’intenzione è quella di agevolare gli utenti a usufruire del servizio, non sappiamo come questo possa effettivamente incentivare le persone ad andare in biblioteca. Una scelta che renderebbe difficile anche lo svolgimento di attività didattiche e di laboratori da parte delle scolaresche negli orari in cui la biblioteca dovrebbe essere invece aperta al pubblico. L’ultimo disservizio risale proprio allo scorso martedì: la biblioteca doveva infatti essere aperta di mattina, con l’orario nuovo, e invece era chiusa.

Un altro aspetto riguarda le iniziative di promozione alla lettura: i paesi accanto al nostro ne organizzano tantissime, per i bambini e i ragazzi, penso ad esempio alle biblioteche di San Giovanni in Croce, Canneto o Bozzolo, che hanno un’offerta molto più ricca rispetto alla nostra. Da questo punto di vista la nostra biblioteca un po’ galleggia, e le iniziative che propone sono per lo più rivolte a un pubblico adulto. Faccio un esempio concreto: le ultime due serate per i bambini della scuola dell’infanzia le abbiamo organizzate noi come gruppo di volontari lettori, abbiamo proposto di chiamare una pedagogista, e fortunatamente la biblioteca ha accolto questa nostra proposta. Una proposta però arrivata da noi, non da un assessore alla cultura, non dall’amministrazione, quando invece a nostro parere l’azione propositiva dovrebbe essere anche da parte loro. Bisognerebbe insomma incentivare il servizio e non affossarlo. La cultura non è secondaria, anzi bisogna investire su queste cose. Altrimenti la gente se ne va dal paese.

Si ha in definitiva la sensazione che questa amministrazione riduca sempre più i servizi, per la biblioteca parliamo di meno ore di apertura al pubblico, orari di apertura che non vanno incontro alle esigenze degli utenti e delle scuole, promozione alla lettura che si fa sempre più carente. Vediamo sempre meno cura verso i servizi al cittadino, e invece la cultura avrebbe bisogno di essere alimentata, nutrita. Che poi questo è anche il senso dello slogan che abbiamo scelto, #sempremeno, per riflettere su questa cura che si fa sempre più rada”.

M.C.

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