Torbiere di Marcaria, fotografato
falco pescatore dalla Lituania
L’inanellamento a scopo scientifico ha proprio lo scopo di studiare, tra le altre cose, le rotte migratorie che le varie specie compiono e le aree di sosta che utilizzano, fornendo così informazioni fondamentali per la pianificazione di sistemi integrati di aree protette
La fotografia come documentazione. La Riserva Naturale Torbiere di Marcaria è frequentata da diversi appassionati del mondo naturale, non necessariamente naturalisti o ornitologi, ma sempre più spesso da fotografi naturalisti che, anche grazie alle loro immagini, possono contribuire alla conoscenza del territorio.
Un recente esempio riguarda l’osservazione a fine maggio di un falco pescatore (Pandion haliaetus), fotografato dal bravo fotografo bergamasco Livio Zappella, grande fruitore della riserva.
Le immagini di Livio hanno permesso di constatate che l’individuo era munito di anello identificativo alle zampe; la grande qualità degli scatti ha permesso di leggere il codice identificativo (una vera e propria “targa”) che identifica in modo univoco l’individuo. Attraverso la lettura dell’anello si è riusciti a risalire alla storia di quel falco pescatore: l’individuo è stato inanellato nel nido da pulcino il 5 luglio 2022, in una zona umida Lituana presso la cittadina di Viesite a più di 1600 km da Marcaria!! Meno di un anno di vita, ma quanta strada!!
Il Falco pescatore è un migratore regolare, a lungo raggio. In Europa nidifica generalmente tra centro e nord Europa in estate, per poi compiere una migrazione che lo può portare fino alla costa occidentale africana, a sud del Sahara a svernare. Il nostro territorio è quindi interessato da due periodi di passaggio migratorio con picchi tra aprile-maggio quando gli individui tornano verso nord per nidificare e settembre-ottobre, quando abbandonano le aree di nidificazione e si spostano a sud.
L’inanellamento a scopo scientifico ha proprio lo scopo di studiare, tra le altre cose, le rotte migratorie che le varie specie compiono e le aree di sosta che utilizzano, fornendo così informazioni fondamentali per la pianificazione di sistemi integrati di aree protette.
Le segnalazioni di individui inanellati, proprio come la segnalazione di Livio Zappella, vanno a implementare un “database” coordinato a livello internazionale dall’EURING (Unione Europea per l’Inanellamento – https://euring.org/), che ha recentemente predisposto L’Eurasian African Bird Migration Atlas, un efficace strumento interattivo dove consultare mappe degli spostamenti di più di 300 specie di uccelli inanellati in circa 120 anni di raccolta dati (https://migrationatlas.org).
Lorenzo Maffezzoli