Cronaca

A processo per omicidio stradale,
ma non sembra avere colpa alcuna

E' finito a processo un 31enne residente in provincia di Parma, nonostante la persona deceduta avesse invaso la corsia, lungo la strada Sabbionetana, e non indossasse la cintura al momento dell'impatto.

Un incidente mortale. Il dolore del rimorso che non basta, evidentemente, anche se tanti particolari sembrano scagionare l’uomo alla guida dell’auto che si è scontrata col mezzo dell’uomo purtroppo morto nel sinistro: è finito a processo un 31enne residente in provincia di Parma, nonostante la persona deceduta avesse invaso la corsia, lungo la strada Sabbionetana, e non indossasse la cintura al momento dell’impatto.

Il 22 aprile 2017 alla guida della Mercedes centrata in pieno dal mini Suv condotto dal 55enne di Villa Pasquali, Enio Passerini, deceduto sul colpo, vi era appunto questo 31enne parmense, finito comunque a processo, difeso dall’avvocato Filippo Federico. L’uomo ha spiegato, ancora una volta, di avere fatto tutto il possibile per evitare l’impatto, ma di non esservi riuscito. Anche l’amico che viaggiava sul sedile passeggero potrà essere convocato come testimone.

E’ sulla velocità dell’auto che si concentra il processo: il 31enne ha detto di viaggiare a 80 km all’ora, in un tratto di Sabbionetana dove si può arrivare ai 90. Ma secondo la difesa pochi metri più avanti iniziava il centro abitato di Sabbioneta, dove dunque si può viaggiare al massimo ai 50 all’ora, e vi era pure una curva pericolosa segnalata da un apposito cartello. Dunque la guida doveva essere più cauta: il 31enne non s’è capacitato di essere finito a processo. Il 20 settembre arriverà la sentenza.

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