Cronaca

Rotary CVS, a parlare di truffe
il maggiore Fabrizio Liberati

Ospite del Rotary Club Casalmaggiore Viadana Sabbioneta nella serata di martedì 18 aprile, il socio Comandante ha affrontato un argomento di cui leggiamo quotidianamente sui giornali

Luigi Regni

I raggiri, gli inganni, le spregevoli speculazioni verso i più deboli: sono innumerevoli i modi in cui veniamo truffati, di cui sentiamo parlare o di cui siamo noi stessi vittime. Conoscere quali meccanismi vengono messi in atto è già un modo per provare a difendersi, ma, se capita, il consiglio del Maggiore Fabrizio Liberati, a capo della Compagnia dei Carabinieri di Casalmaggiore, è di contattare subito l’Arma. Ospite del Rotary Club Casalmaggiore Viadana Sabbioneta nella serata di martedì 18 aprile, il socio Comandante ha affrontato un argomento di cui leggiamo quotidianamente sui giornali, locali e nazionali: il finto incidente comunicato telefonicamente per estorcere un risarcimento, il controllo di una inventata fuga di gas, soldi forse falsi da esibire per scongiurare un errore nell’erogazione della pensione, richieste via mail o cellulare per ottenere con una scusa i dati del conto corrente, la finta cortesia di segnalare monete cadute al parcheggio del supermercato per fuggire con l’intera borsetta della malcapitata, prezzi stracciati di oggetti in vendita on-line che, pagati, poi non vengono mai recapitati… È davvero lungo l’elenco dei sotterfugi a cui siamo sottoposti da truffatori senza scrupoli che si accaniscono soprattutto sulle persone più fragili, anche se, di fronte a certe perverse modalità, fragili siamo tutti. Presentato dal socio Massimo Mori, Liberati ne ha parlato a lungo, sollecitato anche dalle tante suggestioni dei presenti, fra gli altri Alessia Minotti, Vincenzo Corbisiero, Cristina Mattioli, don Andrea Spreafico, Letizia Frigerio, il presidente Vittorio Bortolotti, l’indimenticato colonnello Luigi Regni, Mauro Acquaroni. Una cosa il Comandante ha ribadito più volte e con forza: affidiamoci ai Carabinieri, per ogni dubbio contattiamo il 112, nel momento stesso in cui ci telefonano per chiedere soldi o Iban, o riceviamo mail o visite sospette; attiviamo le forze dell’ordine, perché possano fermare, arginare, interrompere questa squallida catena di inganni. Certo, non è mancato durante la serata lo sconforto di sapere che, anche una volta identificati, certi malfattori se la cavano senza neanche una settimana di carcere, oppure per le mani legate che gli inquirenti si ritrovano dopo l’adozione dell’art. 624 bis del Codice Penale, secondo cui alcuni reati si dicono perseguibili a querela di parte: se non viene sporta una denuncia, il procedimento penale non inizia, e questo limita di molto il lavoro dei Carabinieri… “Aiutateci ad aiutarvi: chiamate il 112, e noi arriviamo. Metteteci nelle condizioni di potervi essere d’aiuto, segnalandoci ogni cosa sospetta. Noi ci siamo”: con queste parole, il Magg. Liberati ha ribadito l’appoggio incondizionato dell’Arma, un presidio territoriale indispensabile su cui tutti possiamo sempre contare.

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