Giovanna Esposito a Gualtieri
con i suoi paesaggi interiori
Non servono spiegazioni, né tantomeno guide. E’ sufficiente, appunto, osservare, cogliere e vivere le emozioni che ogni singola opera può dare, ognuno a modo suo, secondo la propria consapevolezza, la propria immaginazione e le proprie idee
Il Grande fiume unisce le sue terre, da una sponda all’altra, da una provincia o da una regione all’altra, da un campanile all’altro. Unisce nella laboriosità e nei silenzi, collega nel solco della storia e delle vicende delle sue genti, trasporta le emozioni di coloro che lo sanno vivere. E’ fonte di vita, da sempre, per i suoi abitanti ed è scenario di iniziative culturali di pregio.
Un filone, questo, sul quale è necessario lavorare ancora parecchio, meglio se da subito, a beneficio dei territori, dell’una e dell’altra riva. Valorizzando e promuovendo non tanto chi arriva da lontano (e ben venga, ci mancherebbe) ma soprattutto quegli artisti che, nelle terre del Po, sono nati, vivono ed operano.
Tra questi la colornese Giovanna Esposito, pittrice di paesaggi interiori, che fino al primo maggio espone in un luogo tutt’altro che casuale: la Casa Museo Antonio Ligabue di Gualtieri. Una “bomboniera” di arte, cultura e storia che lei, Giovanna, ha conosciuto innamorandosene subito: e non poteva essere diversamente. Laddove si vive e si respira ancora, a pieni polmoni, la presenza e l’opera di Antonio Ligabue, lei in punta di piedi ha portato la sua arte, quelle opere nate dal suo stesso percorso umano, personale e, ovviamente, artistico.
La mostra si chiama “Immaginando…” ed è un vero e proprio “percorso” attraverso quello sguardo interiore che, come giustamente evidenzia la stessa autrice, osserva il mondo, trasformando ciò che vede. Una esposizione capace di far vibrare le corde del cuore e dell’anima, da vivere, conoscere e osservare (ricordarsi sempre che osservare è cosa ben diversa dal guardare) in assoluto silenzio.
Non servono spiegazioni, né tantomeno guide. E’ sufficiente, appunto, osservare, cogliere e vivere le emozioni che ogni singola opera può dare, ognuno a modo suo, secondo la propria consapevolezza, la propria immaginazione e le proprie idee.
Visitarla vale la pena e può essere fatto tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, cogliendo anche l’occasione, naturalmente, per visitare la Casa Museo Antonio Ligabue. Una mostra, va aggiunto, che è da considerare anche come progetto d’arte, a tutti gli effetti, per questa meritevole di essere “esportata” in un vero e proprio itinerario culturale da sviluppare lungo i territori rivieraschi del Po (e non solo).
L’inaugurazione, promossa dal Circolo Aics “Il Borgo” Casa Museo Antonio Ligabue, ha visto l’intervento di numerose persone (tra le autorità anche il colonnello Luigi Regni, già comandante delle compagnie carabinieri di Casalmaggiore e di Guastalla e il direttore della casa Museo Antonio Ligabue, Giuseppe Caleffi, che ha fatto gli “onori di casa”) ed è stata anche l’occasione per presentare il libro “7 Storie per i tuoi occhi” di Simone Santi (Fantigrafica, 2013) al quale Giovanna Esposito ha collaborato realizzando un ciclo di tele, curando le illustrazioni, in un gioco ricambiato di traduzione tra parole e immagini. Il tutto impreziosito dalle letture di Giorgia Cifarelli, per una giornata di cultura che, tutti i presenti, hanno potuto vivere a pieni polmoni.
Eremita del Po, Paolo Panni