Economia

Comunità Energetica casalese?
Se ne parla in consiglio

Una possibilità prevista da Regione Lombardia, che potrebbe dare il via all’iter, previo ovviamente voto del consiglio. Un primissimo passo, per capirsi, per fare quello che - in uno step già successivo - stanno facendo nel Casalasco anche i comuni di Gussola e di Piadena Drizzona. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Comunità Energetica? Ci prova anche Casalmaggiore. Tra i punti più interessanti del prossimo ordine del giorno del Consiglio comunale casalese, convocato per le ore 20 di lunedì 17 aprile, infatti, vi è proprio quello che parla espressamente di manifestazione di interesse con la presentazione di proposte di comunità energetiche rinnovabili su iniziativa degli enti locali.

Una possibilità prevista da Regione Lombardia, che potrebbe dare il via all’iter, previo ovviamente voto del consiglio. Un primissimo passo, per capirsi, per fare quello che – in uno step già successivo – stanno facendo nel Casalasco anche i comuni di Gussola e di Piadena Drizzona.

Quello che si sa, e che verrà spiegato in consiglio comunale lunedì, è che la manifestazione di interesse dovrebbe coinvolgere da un lato il comune di Casalmaggiore, dall’altro le parrocchie di Santo Stefano e San Leonardo, e ancora – nel settore del sociale – la Fondazione Busi, che gestisce l’omonima casa di riposo di Casalmaggiore.

Giusto per rinfrescare la memoria, le comunità energetiche rinnovabili sono associazioni che producono e condividono energia rinnovabile, sviluppando una rete intelligente di energia a chilometro zero. Qualsiasi soggetto pubblico o privato può farsi avanti, presentato un progetto. Il vantaggio è duplice: senza tempo, per così dire, quello che riguarda l’ambiente, perché si riducono spreco energetico ed emissioni di anidride carbonica nell’aria. Molto legato all’attualità, invece, quello del risparmio, visti i costi lievitati delle bollette per tutte le famiglie ed, esponenzialmente, anche per imprese ed uffici pubblici.

Per questo motivo lo schema iniziale di partenza vede tre soggetti coinvolti a Casalmaggiore, ma non si esclude che, qualora il progetto vada in porto (come detto, siamo soltanto alla fase preliminare della manifestazione di interesse), altri enti o privati possano unirsi e partecipare.

G.G.

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