Cronaca

Pomponesco, revisore lasciato fuori
Arrivano i Cc. "Ora dal Prefetto"

Per questo Caffarra, ora, vuole parlare col Prefetto. “Ho chiesto un appuntamento per chiarire la questione. Se davvero una giunta può destituire un funzionario dello Stato, allora che la delibera divenga operativa; viceversa si lasci lavorare il revisore dei Conti".

Nella foto il cartello che ha respinto il revisore dei Conti

Sono intervenuti anche i Carabinieri davanti al municipio di Pomponesco martedì mattina. E la questione è subito sfociata in un dibattito politico. I militari, infatti, sono stati chiamati da Viadana dall’attuale revisore dei Conti, sorteggiato come da prassi dal 2010 a questa parte dalla Prefettura di Mantova, e che ha spiegato di avere trovato per due volte di fila la porta chiusa, non potendo così esercitare il suo compito.

Andiamo con ordine, perché la vicenda ha radici un po’ più “antiche”. Il revisore dei Conti in un paio di circostanze ha dato parere contrario agli atti dell’amministrazione, che così ha deciso di revocarlo. Prima con una delibera di giunta, poi con una delibera del consiglio. “Ma dato che il revisore dei Conti viene nominato dalla Prefettura – spiega Maicol Caffarra, consigliere di minoranza – non può essere revocato da una giunta o da un’amministrazione, tanto che noi come minoranza in consiglio abbiamo votato contro”.

Perché però sono arrivati addirittura i Carabinieri? “Il nostro revisore dei Conti – spiega Caffarra – è residente in Brianza, dunque viene a Pomponesco 2-3 giorni la settimana. Lunedì è arrivato attorno alle ore 12 fuori dal comune e ha trovato gli uffici chiusi, ma non ha insistito, dato che l’orario di chiusura si stava per avvicinare. Martedì invece si è presentato poco dopo l’apertura ma ha trovato un cartello che parlava di municipio chiuso per corsi di aggiornamento, a mio avviso fantomatici, del personale. A quel punto il revisore dei Conti, non trovando risposta da nessuna della maggioranza, ha chiamato me, che sono intervenuto chiedendo che venisse aperta la porta”.

Caffarra è riuscito a entrare e ha provato a convincere il personale a fare entrare il funzionario. “Questa è la prova provata che qualcuno in municipio c’era, dunque bisognava aprire. E poi, come funziona? Se un cittadino avesse avuto bisogno, cosa avrebbe fatto? Sarebbe tornato a casa leggendo quel cartello? Ad ogni modo, quando sono sceso a convocare il revisore dei Conti, lo stesso aveva già contattato i Carabinieri, che infatti sono intervenuti sul posto. Non è stata una bella figura da parte dell’amministrazione”.

Per questo Caffarra, ora, vuole parlare col Prefetto. “Ho chiesto un appuntamento per chiarire la questione. Se davvero una giunta può destituire un funzionario dello Stato, allora che la delibera divenga operativa; viceversa si lasci lavorare il revisore dei Conti. Potrà anche stare antipatico alla maggioranza, ma sta facendo il suo lavoro”.

Giovanni Gardani

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