Chiesa

Addio a don Ennio Asinari: colonna
di Sabbioneta, scoprì Toson d'Oro

Una grande perdita per la Diocesi di Cremona e, in generale, per il mondo della cultura. Sabbioneta piange don Ennio Asinari, 91 anni compiuti a gennaio e dal 28 settembre 2018 cittadino onorario del comune mantovano patrimonio Unesco.

Una grande perdita per la Diocesi di Cremona e, in generale, per il mondo della cultura. Sabbioneta piange don Ennio Asinari, 91 anni dal 28 settembre 2018 cittadino onorario del comune mantovano patrimonio Unesco. Parroco di Sabbioneta dal 1980 al 2008, è stato poi collaboratore parrocchiale: da don Ennio è giunto un decisivo contributo nella conservazione e nella promozione del patrimonio storico-artistico e culturale della città. Si ricorderà che lo stesso don Asinari faceva parte dell’equipe che scoprì il Toson d’Oro al collo dei resti di Vespasiano Gonzaga: era il 4 luglio 1988 e la scoperta, di grandissimo rilievo storico e archeologico, avvenne nella Chiesa dell’Incoronata, dove tuttora Vespasiano e la sua famiglia riposano.

Aveva compiuto il mese scorso 91 anni don Ennio di Sabbioneta e, contraddicendo in un certo qual modo una espressione usata un paio di anni prima, ha deciso che a questo punto era giunto il momento di andarsene per sempre. Durante la presentazione di un suo libro aveva detto: “Se allungo le mani so di toccare i 90 ma io evito di stenderle e preferisco guardare indietro riuscendo cosi a fare serenamente un bilancio della mia esistenza”. La notizia della morte l’ha data il dottor Alberto Zanazzi medico di famiglia e di don Ennio per oltre 40 anni. “Questa notte sono stato chiamato al suo capezzale assistendolo durante gli ultimi istanti del decesso. Qualche tempo fa don Ennio mi aveva chiamato nel suo studio – racconta il medico – dicendomi che voleva farmi un regalo per contraccambiare la quarantennale assistenza che avevo esercitato nei confronti suoi e dei suoi congiunti Aveva scritto un libro per me intitolandolo “Un medico per amico” e nell’occasione mi consiglio di continuare nell’amorevole e competente opera di assistenza nei riguardi dei malati di Covid. In sostanza andavamo insieme a casa dei pazienti dove lui assisteva le anime ed io i corpi”.

Un bilancio quello di don Ennio infarcito di cultura, sensibilità, intelligenza e umanità sovrapposta ad una giusta e calibrata dose di intolleranza verso le persone prive di educazione e rispetto. A lui principalmente il merito di aver creato il Centro Culturale A Passo d’Uomo dopo aver contribuito alla scoperta del Toson d’Oro anche se l’onorificenza gonzaghesca ritrovata dopo 400 anni sepolta sotto il pavimento della sua chiesa gli era costata sofferenze e contrasti con le Istituzioni civili.

Adesso la Comunità rimpiangerà la perdita di un personaggio che culturalmente aveva pochi eguali sul territorio e la cui morte sembra per tutti essere arrivata troppo presto nonostante l’età avanzata.

Ros pis

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