AMURT, in Siria e Turchia:
il racconto dei volontari
Continua la raccolta fondi, chi volesse aiutarci a sostenere le vittime di questa tragedia può fare una donazione effettuando un bonifico c/o banco popolare iban: IT20V0503456746000000199983 o con Pay Pall su: www. amurt.it dona ora
Prosegue l’opera di aiuto di AMURT in Siria e Turchia. Un lavoro che vede all’opera numerosi volontari e personale dell’Associazione. Il racconto è il loro. In questi giorni tante sono state le offerte, e tantissime sono le necessità. Per chi volesse aiutare, in fondo al resoconto, gli estremi per poter fare un versamento. Poco o tanto non importa. Anche il mare è fatto di tante gocce d’acqua.
Resoconto 20 febbraio 2023 – Avendo ricevuto sabato precise richieste dalle autorità della tendopoli nello stadio di Kahramamaras, in merito a necessità primarie dei senzatetto lì rifugiati, come sapone liquido per le mani, shampoo, indumenti intimi, calzini, pannolini e pannoloni e assorbenti, domenica ci siamo attivati per procurarne più possibile, e ieri, lunedì 20, siamo tornati con un camion a distribuirli.
L’idea era di almeno per tamponare la necessità in attesa di più fondi da dedicare a questi circa 2000 doppiamente profughi di origine siriana, che dopo essere forzati dalla guerra civile a lasciare la loro terra natia per costruirsi un futuro in Turchia, sono stati di nuovo depredati delle loro case e serenità dal terremoto.
Circa 1000 litri di sapone liquido, indumenti intimi, calzini e pannolini per 300 bambini, e ancora 200 confezioni assorbenti non sono ovviamente non abbastanza da coprire il completo fabbisogno. Pensate che chiedendo a Zeynep, una bambina di circa sei anni, a cosa le servisse la confezione di assorbenti che aveva in mano, ci ha risposto che erano per le sue ben sei sorelle.
Il nostro proposito è di procurare maggiori quantità di tutto dopo aver meglio capito l’entità del bisogno, specialmente per gli adulti che non sono tuttora tutti censiti, magari da qualche produttore locale per utilizzare al massimo e al meglio le donazioni che generosamente vengono fatte a favore dei più bisognosi.
Oggi abbiamo anche consegnato 6 divani letto a 4 ambulatori per permettere ai medici di poter dormire nella stessa clinica durante i giorni feriali, in cui non è permesso loro di tornare a casa per essere sempre disponibili alle necessità dei sopravvissuti.
Dopo le circa 4 ore necessarie per tornare al campo base di Adana, con lunghe code e rallentamenti a causa di lavori di ripristino dell’asfalto danneggiato dal sisma, ci siamo ritrovati nel bel mezzo di un nuovo terremoto, questa volta serale, che ha fatto riversare tantissimi residenti di Adana per strada, con comprensibili scene di panico e pianti, per una popolazione psicologicamente e umanamente provata da tanta sofferenza e morte.
Intere famiglie a dormire in auto al freddo, per paura di nuove scosse e comunque per aspettare veriOiche delle proprie abitazioni in termini di solidità strutturale, perché ogni casa ha certamente qualche crepa in più, e con la sicurezza non si scherza.
Temendo il peggio per le tantissime famiglie a Kahramamaras tuttora accampate vicino alle proprie case, e quindi a grave rischio, ci siamo precipitati a chiamare alcuni dei nostri nuovi amici lì residenti, che per fortuna ci hanno rassicurato perché almeno lì la scossa avvertita è stata lieve, un vero sollievo.
Domani non sappiamo ancora cosa faremo, prima della scossa pensavamo di visitare la città di Iskenderun, che si trova a circa un ora di auto da Adana, nella provincia di Hatay, proprio dove è stato registrato l’epicentro del sisma di ieri. Bisognerà veriOicare se le strade sono tuttora percorribili, perché si sa che nelle situazioni di calamità naturali, tutto è estremamente incerto e dunque è necessaria adattabilità e Oluidità operativa.
Rinnoviamo la richiesta di donazioni, perché davvero possiamo tutti assieme fare una grande differenza per persone come noi, che nel giro di qualche lunghissimo secondo hanno visto la propria sicurezza esistenziale svanire, assieme a tanti loro cari ancora sepolti fra le macerie. La lontananza Oisica e per certi versi anche culturale non deve prevalere, perché la sofferenza umana è la stessa e poi in cuor nostro lo sappiamo, che gli altri siamo noi.
Resoconto 23 febbraio – Dopo aver dedicato la giornata di mercoledì 22 alla ricerca di produttori di indumenti intimi per completare la richiesta fattaci al campo profughi nello stadio di Khamaranmaras e averne acquistati mille capi per gli adulti residenti nel campo, abbiamo pensato anche ad assicurare la gioia dei tantissimi bambini procurando molti palloni e hula-hop.
Giovedì 23 mattina ci siamo dunque nuovamente recati a Khamaranmaras per la consegna de suddetti acquisti e anche per visitare alcuni ambulatori che avevamo rifornito di medicinali e letti per i medici residenti.
La giornata soleggiata ha incoraggiato l’interazione dei nostri volontari con i residenti del campo, specialmente con i più piccoli che avevano un gran desiderio di giocare con noi. La gioiosa accoglienza dei bambini ha reso così difficile il distacco per due volontari, che li abbiamo lasciati lì mentre completavamo la visita agli ambulatori.
I medici che abbiamo incontrato ci hanno indicato quali fossero i medicinali più urgenti e ringraziato per la donazione dei divani letto che ha permesso loro di poter dormire in clinica e renderli più presenti e disponibili ai tanti utenti rimasti vicino alle proprie case diroccate.
Nel frattempo un volontario del team AMURT è rimasto ad Adana per procurare altre tende, sacchi a pelo e coperte da consegnare domani nella provincia di Hatay, che ieri è stata colpita da un’ennesima scossa di assestamento, rinnovando l’urgenza di assicurare il più possibile alla popolazione alloggi alternativi alle case potenzialmente pericolanti.
Continua la raccolta fondi, chi volesse aiutarci a sostenere le vittime di questa tragedia può fare una donazione effettuando un bonifico c/o banco popolare iban: IT20V0503456746000000199983 o con Pay Pall su: www. amurt.it dona ora.
redazione@oglioponews.it