Salute

Cardiopatie aritmogene, importante
convegno medico a Casalmaggiore

I lavori inizieranno alle ore 9 e termineranno alle 13: tra i moderatori dell’evento, gli specialisti dell’Asst Cremona Giuseppe Di Tano (direttore della Cardiologia di Oglio Po e presidente di Anmco Lombardia), Gian Battista Danzi (direttore della Cardiologia di Cremona) e Claudio Cavalli (direttore della Pediatria aziendale)

In foto Giuseppe Di Tano (direttore della Cardiologia di Oglio Po e presidente di Anmco Lombardia)

Sabato 25 febbraio 2023 presso l’auditorium di Casalmaggiore (via Azzo Porzio 5A) si terrà il convegno Cardiopatie aritmogene: diagnosi precoce, gestione del rischio e implicazioni sportive. Organizzato dalla Cardiologia dell’Ospedale Oglio Po, porterà sul territorio casalasco specialisti ed esperti di fama nazionale. È rivolto ai cardiologi, ai medici di famiglia e ai medici dello sport, aperto alle società sportive e alla cittadinanza.

I lavori inizieranno alle ore 9 e termineranno alle 13: tra i moderatori dell’evento, gli specialisti dell’Asst Cremona Giuseppe Di Tano (direttore della Cardiologia di Oglio Po e presidente di Anmco Lombardia), Gian Battista Danzi (direttore della Cardiologia di Cremona) e Claudio Cavalli (direttore della Pediatria aziendale). L’evento ha il patrocinio del Comune di Casalmaggiore ed è sostenuto da Anmco e dall’associazione Amici dell’Oglio Po. Per partecipare è necessario iscriversi: tutte le informazioni al sito https://res.summeet.it

PREVENIRE È IL PRIMO PASSO – Durante il convegno saranno illustrati i metodi diagnostici attualmente a disposizione per identificare segnali utili a svelare patologie cardiache congenite, che possono causare rischio di traumi importanti durante sforzi fisici intensi e prolungati. Tra questi rientrano lo sport agonistico e l’attività aerobica che prevedono esercizi competitivi e faticosi: «L’incidenza di morte cardiaca improvvisa negli atleti aumenta con l’età» commenta Giuseppe Di Tano, direttore della Cardiologia dell’Oglio Po. «Sotto i 35 anni, va da 0,4 a 3 casi ogni 100.000 all’anno, aumentando tra i 2 e i 6,3 casi ogni 100.000 annui in quelli oltre 35 anni. Tra gli atleti, una morte cardiaca improvvisa su 14 si verifica nelle donne».

Il convegno sarà l’occasione per fare il punto su questo tipo di patologie, dalla diagnosi alla presa in carico: «I pazienti con condizioni che comportano la probabilità di un arresto cardiaco improvviso devono evitare sforzi, attività o stili di vita che possono portare la malattia a manifestarsi», prosegue Di Tano. «Nell’ambito degli sport agonistici, sarebbe consigliata una valutazione cardiovascolare prima della partecipazione a gare e competizioni. Ciò consentirebbe d’identificare eventuali condizioni non diagnosticate e prevenire l’arresto cardiaco spesso si tratta di malattie cardiache ereditarie, che si riscontrano nel 25-70% delle vittime sotto i 50 anni e in molti casi la famiglia non è sottoposta a valutazione».

Paziente e cardiologo curante dovrebbero discutere insieme gli eventuali aggiustamenti dello stile di vita: «Tra gli aspetti da considerare – aggiunge Di Tano – ci sono le ricadute sociali che determinate patologie possono comportare, soprattutto per i ragazzi e ragazze che fanno sport. Oltre alle conseguenze mediche, la sospensione dell’attività o lo sviluppo di una malattia cardiaca possono portare a situazioni di emarginazione sociale. Questo aspetto è da tenere in considerazione anche nel percorso di cura, che non può prescindere dalla valutazione del benessere complessivo dell’individuo».

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