Cronaca

Chiamami col tuo nome. Amore
(universale) all'ARCI di Gussola

Chiamami col tuo nome... e io ti chiamerò col mio, che già nel titolo sembra voler riassumere l'appartenenza e la simbiosi dei due innamorati, è un racconto dai contorni sbiaditi, in cui non esistono confini, è un quadro impressionista che ritrae l'amore tra Elio e Oliver, un amore esclusivo e totalizzante

Federica Rizzo e Giovanna Anversa

Sabato alle ore 17.45 presso il Circolo ArciBassa di Gussola, per celebrare San Valentino si dialogherà d’amore attraverso l’opera di André Aciman, Chiamami col tuo Nome, la storia d’amore che ha influenzato giovani e meno giovani di tutto il mondo. I social, che non sempre vengono per nuocere, soprattutto dopo l’uscita dell’omonimo film di Guadagnino, hanno contribuito ad aumentare e ad aggregare il popolo di CMBYN (Call by your Name) letteralmente impazzito per questa opera che il regista, con un tocco d’arte magistrale, ha spostato dalla riviera ligure, ambientazione del libro, a Crema e dintorni rendendo la città pellegrinaggio di turisti italiani e stranieri ancora oggi a distanza di anni. Tra i vari gruppi/pagine dei social, nati sull’onda della storia di Elio e Oliver interpretati nel film da Timothée Chalamet e Armie Hammer, si incontrano Giovanna Anversa e Federica Rizzo, ragazza veronese giovanissima appassionata di libri, cinema, teatro e musica. Gli scambi, le opinioni, il tour a Crema portano le due ad incontrarsi di persona, a conoscere Franco e Alberto della Proloco di Crema, Vanda, che nel film interpreta il ruolo di Mafalda, i ragazzi del circolo Arci San Bernardino dove fu girata una scena e fans provenienti da ogni dove. Chiamami col tuo nome… e io ti chiamerò col mio, che già nel titolo sembra voler riassumere l’appartenenza e la simbiosi dei due innamorati, è un racconto dai contorni sbiaditi, in cui non esistono confini, è un quadro impressionista che ritrae l’amore tra Elio e Oliver, un amore esclusivo e totalizzante che va oltre qualsiasi etichetta. Vicino per intensità ad opere del calibro di Giulietta e Romeo e il Maestro e Margherita non è affatto il manifesto dell’amore gay, come alcuna critica lo ha semplicisticamente definito, bensì il manifesto dell’amore universale. Di questo si parlerà sabato, solo d’amore, talmente forte e appassionato da superare tempo, spazio e diventare eterno. Ad accompagnare la chiacchierata il Prof. Stefano Prandini, le incursioni musicali di Pierluigi Pasotto ed Enrico Benedini, le letture di Arianna Novelli e di Lorenzo Lupoli, presidente e in rappresentanza di ArcIgay la Rocca di Cremona, il tutto nel comune denominatore dell’amore.

Nazzareno Condina

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