Politica

Angiolini e Introcaso (M5S), sanità e
infrastrutture, serve nuovo modello

"A differenza di tutti gli altri il Movimento non rappresenta una sola parte ma opera con coerenza per il bene di tutti i cittadini. Perseguire il bene comune è la nostra regola"

Sanità e infrastrutture come temi cardine. Si sono presentati ieri sera, di fronte ad un discreto pubblico competente, i due candidati del Movimento Cinque Stelle alle prossime elezioni Regionali del 12 e 13 febbraio, il lodigiano Giuseppe Introcaso e il casalasco Angelo Angiolini. Ben consapevoli della difficilissima battaglia che li attende, dei problemi interni al Movimento, ma determinati e convinti di portare avanti la battaglia sino in fondo. “Mi sono autocandidato – ha detto Angelo Angiolini – e apprezzo il meccanismo dei Cinque Stelle per cui anche un semplice cittadino, seppur non militante, lo può fare. Noi non abbiamo nessun apparato di partito, ne potenza economica, ne rimborsi. Ognuno di noi ne mette del proprio”. Tra i temi trattati fondamentale – per un medico quale è Angiolini – quello della sanità: “In Lombardia è diventata emergenza, ma a questa emergenza ci siamo arrivati in 30 anni. Il modello lombardo, quello della privatizzazione spinta, non ha funzionato. Siamo arrivati a lunghissime liste d’attesa per ogni prestazione nel pubblico e attese basse nel privato convenzionato. Che il cittadino paga comunque perché il privato poi la prestazione se la fa pagare dalla Regione. Poi c’è tutta la questione dei Medici di Famiglia, una professione che sta scomparendo, non più così ambita. La Regione spende 21 miliardi di euro l’anno nella sanità. Di questi il 50% va alla sanità privata che drena risorse alla sanità pubblica che si trova sempre più in difficoltà. La proposta è intanto è quella che vengano investiti molti dei soldi che oggi sono investiti nella sanità privata in quella pubblica. Se ci fate caso la sanità è diventata un problema per tutte le coalizioni che si presentano a queste elezioni e ognuno propone una soluzione. Ma ho difficoltà a pensare che possano essere Attilio Fontana e Letizia Moratti a portare soluzioni, visto che sono alla radice del problema”. Gli obiettivi in ambito sanitario sono quelli sanciti dall’accordo firmato con Majorino: riduzione del 50% dei tempi d’attesa, aumento del 50% dei fondi vincolati della sanità da destinare al settore pubblico e lo stop alle nomine politiche in Sanità. “I direttori devono essere persone competenti, non persone scelte dalla politica”. Altra questione importante, sempre sanitaria quelle delle Case di Comunità e quella dei Pronto Soccorso: “Si sono affrettati ad inaugurarle le case di Comunità e sono per lo più scatole vuote. E’ evidente che così non funzionano. Dovrebbero essere aperte 24 ore, con un medico di base al loro interno e non hanno neppure i medici per farle funzionare. I pronto Soccorso si sono notevolmente ridotti negli ultimi 30 anni. Oggi in Lombardia ne sono rimasti 40. Il problema è anche la carenza di medici che tra il pubblico e il privato scelgono il privato per lavorare”. Altro tema toccato dai due candidati quello scottante delle infrastrutture: “I flussi di traffico della Cremona Mantova non giustificano un’autostrada, che è un’opera antieconomica. Noi siamo per il no. Sono altre le opere importanti. Casalmaggiore attende da sempre una tangenziale e mi meraviglia il fatto che, nonostante la presenza di un sindaco come Filippo Bongiovanni, dello stessso colore di chi guida la Lombardia, non si sia mai portato a casa niente mentre altri comuni, come Goito, la loro tangenziale l’hanno costruita”. Competente sulle questioni economiche (è assicuratore e si occupa di bilanci) è Giuseppe Introcaso. Militante dagli albori del Movimento, ha partecipato ai lavori delle commissioni: “A differenza di tutti gli altri il Movimento non rappresenta una sola parte ma opera con coerenza per il bene di tutti i cittadini. Perseguire il bene comune è la nostra regola”. Anche per Introcaso l’autostrada non ha ragione di esistere. “Un’opera inutile e insostenibile, anche dal punto di vista economico. Ad ogni elezione torna ma poi dopo le elezioni non se ne parla più. Lo sanno che è solo sperpero di denaro pubblico”. Inutile è anche il raddoppio ferroviario della Cremona Mantova: “I numeri non lo giustificano. E’ solo consumo di suolo”.

N.C.

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