Cronaca

Pieve Delmona, discarica
abusiva alla cabina dell'Enel

Il cancello è chiuso con un lucchetto ma qualche ignoto ha visibilmente danneggiato parti dello stesso cancello lasciando segni inequivocabili di ingressi non consentiti.

C’è da chiedersi quale è il motivo per il quale, nonostante le innumerevoli e sacrosante campagne per la difesa a la salvaguardia dell’ambiente, ci siano puntualmente soggetti che avvertono il bisogno irrefrenabile di abbandonare cataste di rifiuti in giro. Ignoranza? Inciviltà? Stupidità assoluta e becera? Voglia di sentirsi più furbi degli altri pensando di essere in qualche modo superiori?

Difficile dire quale è la risposta giusta: probabilmente tutte quelle elencate, messe insieme, vanno bene. Questa volta la vergogna a cielo aperto arriva da Pieve Delmona, a pochissime decine di metri dalla statale che collega Mantova e Cremona. Qui, da tempo, esiste una cabina primaria dell’Enel, o meglio ciò che resta di quella cabina primaria, con tanto di cartello vintage sul cancello di ingresso.

Un cartello che ormai può essere annoverato tra il materiale d’antiquariato, con accanto il classico vendesi, con tanti auguri per la vendita di un edificio tanto grande quanto fatiscente, in stato di abbandono da molti anni.

Il cancello è chiuso con un lucchetto ma qualche ignoto ha visibilmente danneggiato parti dello stesso cancello lasciando segni inequivocabili di ingressi non consentiti.

Con la “speranza” (virgolette necessarie perché c’è poco da sperare) che si sia trattato di semplici curiosi e non di gente che ha pensato di occupare abusivamente uno stabile nel quale, del resto, sarebbe inaudito pensare di poter vivere.

Di certo l’area della cabina primaria, su entrambi i lati del cancello d’ingresso, è purtroppo stata presa di mira dagli incivili che hanno abbandonato una gran quantità di rifiuti. Ci sono, in larga parte scarti edili ma anche secchi, materie plastiche, tavole, resti di infissi e parecchi sacchi neri colmi di rifiuti.

Uno spettacolo semplicemente indecente, l’ennesima dimostrazione del “senso civico” di alcuni soggetti che, evidentemente, tra le altre cose, non hanno ben a mente che se e quando i rifiuti dovessero essere rimossi, i costi ricadranno inevitabilmente sui cittadini, e quindi anche sulle loro tasche.

A meno che, come già accaduto altrove, non emergano tracce di chi li ha lasciati e allora la situazione prenderebbe chiaramente un’altra piega. Con la speranza che le autorità preposte intervengano e l’area sia ripulita oltre che messa in sicurezza.

Eremita del Po, Paolo Panni

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