Cronaca

San Martino dall'Argine, il cimitero
e quelle tombe dimenticate da tutti

Venendo a mancare parentele dirette a chi mai toccherà il compito di sistemare tali monumenti sia per ragioni di decoro estetico, di sicurezza pubblica oltre che rispetto per i defunti a cui le tombe sono dedicate?

Grande affluenza in questo periodo dell’anno nei cimiteri per la tradizionale visita ai famigliari e conoscenti deceduti. Si assiste ad una frenetica ed accurata sistemazione delle tombe e dei loculi come mai nei mesi precedenti capita di vedere. A San Martino dall’Argine però c’è una zona, alla destra per chi entra nel grande campo santo, dove il tempo si è fermato e nessuno è più intervenuto nemmeno per le minime opere di manutenzione.

Si tratta di autentici monumenti funebri purtroppo in forte degrado e decomposizione probabilmente perché nessun parente è rimasto in vita. Si parla di tombe in cui sono conservati grandi personaggi del passato.

Un nome tra tutti è quello del senatore Pirro Aporti morto nel 1911 e la cui figlia Bice è scomparsa nel 1928 senza eredi con le proprietà passate di conseguenza allo Stato. Una costruzione imponente costituita da una colonna che regge un’arca alta circa due metri la cui pendenza lascia temere un crollo da un momento all’altro.

Il senatore Aporti era il nipote di don Ferrante Aporti famoso pedagogista e politico italiano pioniere dell’educazione scolastica infantile. Pure questa tomba non si presenta in maniera decorosa a causa dei ferri di cinta rotti e la lapide con epitaffi quasi invisibili. Impedendo una facile lettura degli altri nomi di salme ivi contenute come quella del fratello Fermo avvocato, e la moglie di lui e madre di Pirro.

Interessante invece poter decifrare le scritte successive che narrano delle battaglie risorgimentali di cui la famiglia fu protagonista. Pirro Aporti, pure avvocato fu deputato e senatore esponente di spicco della massoneria italiana. In alcuni libri gli viene attribuita insieme al futuro Gran Maestro Adriano Lemmi il tentativo, poi fallito per intervento della Polizia, di gettare nel Tevere a Roma la salma di Pio IX la notte tra il 13 e 14 luglio 1881 durante il trasferimento da San Pietro a San Lorenzo fuori le mura.

Pirro Aporti fu anche giornalista direttore del Pensiero Italiano e tra i fondatori dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, assessore al Comune di Milano e commissario della Camera di Commercio meneghina. La rassegna di tombe in condizioni purtroppo disastrose continua con quella lunga e sgangherata dedicata a due salme decedute più di un secolo fa. Molti degli epitaffi non sono incisi sul marmo ma formati da lettere in rilievo che tendono a scollarsi. Anche sul versante sinistro del cimitero la situazione non è migliore di quella sin’ora descritta con altre tombe in abbandono con residui di lapidi e marmi che un tempo formavano il monumento funerario originale.

Infine il portico monumentale con la gradinata centrale su cui troneggia la parte avanzata del loggiato sostenuto da due pilastri con quello sinistro appoggiato sopra un basamento in fase di sbriciolamento e quindi con rischio di crollare a terra. Venendo a mancare parentele dirette a chi mai toccherà il compito di sistemare tali monumenti sia per ragioni di decoro estetico, di sicurezza pubblica oltre che rispetto per i defunti a cui le tombe sono dedicate? Un quesito che la gente si pone in questi giorni di visita al cimitero di San Martino.

Ros pis

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