Viadana, per le quinte del Sanfelice
orientamento con Marco Bentivogli
Confluiti presso l’Auditorium Gardinazzi, gli studenti del San Giovanni Bosco e successivamente quelli del Liceo e dell’ITE, hanno potuto riflettere e intervenire su tematiche estremamente attuali riguardanti un mondo del lavoro in continua evoluzione
Sabato 15 Ottobre è stato il turno degli studenti: dopo la serata organizzata dall’Associazione “Amici del Dialogo” per tutta la cittadinanza del Distretto Oglio Po, il dott. Marco Bentivogli , Coordinatore Nazionale dell’Associazione Base Italia e consulente del Ministero per le attività produttive, si è reso disponibile per un incontro di Orientamento in uscita con gli studenti di quinta dell’Istituto Sanfelice di Viadana.
Confluiti presso l’Auditorium Gardinazzi, gli studenti del San Giovanni Bosco e successivamente quelli del Liceo e dell’ITE, hanno potuto riflettere e intervenire su tematiche estremamente attuali riguardanti un mondo del lavoro in continua evoluzione.
Facendo riferimento alla situazione italiana, ma anche europea e globale, il dott. Bentivogli ha fornito moltissimi stimoli. Tra i più importanti sicuramente la riflessione sul fatto che non si stia andando verso una società senza lavoro o con una esigua minoranza di persone che lavora a fronte di una grande maggioranza che viene mantenuta. A questo proposito è stata sottolineata a più riprese l’importanza del lavoro come dimensione fondamentale per l’uomo, non solo per l’aspetto economico , ma per lo spazio che occupa nella vita di ciascuno e come fattore fondamentale per l’affermazione della dignità umana. Da questo punto di vista è comprensibile la scelta dei giovani che decidono di trasferirsi all’estero per trovare lavoro, anche solo temporaneamente. Sono spesso alla ricerca di nuove esperienze, di scambi di competenze e soprattutto della possibilità di avanzare velocemente nella loro carriera lavorativa.
Nel futuro il modo di lavorare continuerà a cambiare, così come gli strumenti di cui disporrà l’umanità a seguito delle tre grandi rivoluzioni in atto: digitale, climatico-ambientale e demografica. Nella scelta formativa e lavorativa del futuro non si potrà prescindere la questi cambiamenti epocali. Molte e inimmaginabili saranno ad esempio le implicazioni dell’intelligenza artificiale, così come diventerà indispensabile aumentare la consapevolezza della pervasività della Rete nelle nostre vite, a tutti i livelli, soprattutto in quello relazionale. Anche la pandemia, come tutte le crisi storiche, ha causato una notevole accelerazione dei processi organizzativi, produttivi e tecnologici della società e del mondo del lavoro. La conseguenza più lampante, secondo gli studi, è che fra trent’anni la maggioranza dei lavori richiesti non sono a tutt’oggi ancora definiti. L’importante è avere una solida preparazione culturale, anche di stampo umanistico, mentre nella cultura occidentale permane la distinzione tra materie umanistiche e scientifiche. E’ un dato di fatto tuttavia che le facoltà STEM garantiscono tempi più brevi per l’occupazione. Da non trascurare, per il dott. Bentivogli, la possibilità per i giovani di sperimentare durante gli anni della formazione scolastica anche le abilità manuali, non disdegnando esperienze lavorative brevi. Anche l’Alternanza Scuola lavoro (ora PCTO) puo’ costituire un valida occasione per sperimentarsi in vari contesti e misurarne l’effettiva rispondenza con le proprie aspettative e aspirazioni. Per concludere questa sintesi, sicuramente non esaustiva di quanto emerso anche nel dibattito, è importante ricordare il riferimento del relatore all’importanza della formazione continua (longlife learning), che interessa già ora tutti i settori e che permetterà ai lavoratori di non essere sopraffatti e “tagliati fuori” da uno stato di cambiamento accelerato permanente.
Elisabetta Ghidorzi