Ambiente

Terre del Po, torna la cicogna
nera: il fiume è la casa di tutti

In Italia è migratrice, occasionalmente svernante, nidificante con poche coppie in Piemonte, Calabria, Basilicata e Lazio. Nel periodo riproduttivo frequenta zone boscate pianeggianti o pedemontane percorse da corsi d’acqua e prossime a zone umide; durante l’inverno preferisce le zone più asciutte

Nelle terre del Po è tornata a fare la sua comparsa, in questi giorni, la cicogna nera, rara specie migratrice, che ancora una volta ha scelto i nostri territori per sostare lungo le rotte dei suoi spostamenti. Dopo che diversi esemplari erano stati visti, per più giorni, lo scorso inverno, ecco che di nuovo, se ne stanno vedendo in questi giorni nella nostra pianura. Si tratta chiaramente di esemplari in migrazione diretti verso l’Africa.

Uno spettacolo che, una volta in più, dà valore a un territorio ricco di eccellenze naturali. Un territorio, quello che si estende tra le due sponde del fiume, da vivere, osservare ed apprezzare. Ideale per coloro che amano il silenzio e la natura, lontano dal caos quotidiano e dalla frenesia di tutti i giorni.

La cicogna nera, giusto ricordarlo, nidifica nella Spagna centrale, Europa orientale, Asia centrale. Le popolazioni europee svernano nell’Africa orientale e meridionale, quelle asiatiche nella penisola indiana e in Cina meridionale. La migrazione post-riproduttiva verso i quartieri di svernamento (quella in corso in questi giorni) si svolge da agosto a settembre-ottobre, mentre quella pre-riproduttiva verso i quartieri di nidificazione ha luogo da marzo ad aprile.

In Italia è migratrice, occasionalmente svernante, nidificante con poche coppie in Piemonte, Calabria, Basilicata e Lazio. Nel periodo riproduttivo frequenta zone boscate pianeggianti o pedemontane percorse da corsi d’acqua e prossime a zone umide; durante l’inverno preferisce le zone più asciutte. Di carattere elusivo, ha abitudini solitarie e, diversamente dalla Cicogna bianca, evita l’uomo.

Nel volo, che è lento e maestoso con collo e zampe distesi, sfrutta le correnti termiche ascensionali, volteggiando senza battere le ali fino a grandi altezze. Cammina lentamente con un incedere elegante. Per catturare i pesci nelle acque basse usa spaventarli facendo ombra sull’acqua aprendo e chiudendo le ali come se stesse volando, quindi si abbassa di scatto per afferrare la preda col becco. Si ciba di pesci, anfibi, rettili, lucertole, insetti, vermi e crostacei.

La stagione riproduttiva inizia alla fine di marzo. L’accoppiamento è preceduto da un corteggiamento durante il quale i due partner si inseguono premendosi il becco contro il collo. Il nido viene predisposto a notevole altezza sugli alberi e viene usato per più anni dalla stessa coppia. Nell’anno compie una sola covata. Le 3-5 uova deposte sono incubate sia dalla femmina che dal maschio per 32-38 giorni. I pulcini sono nidicoli e vengono alimentati con cibo rigurgitato dagli adulti.

In media giungono all’involo 2-3 giovani, che in agosto-settembre intraprendono la migrazione verso le aree di svernamento. La maturità sessuale viene raggiunta al terzo anno di età. Dopo un drastico declino avvenuto nel corso del XIX e XX secolo in tutta l’Europa occidentale, a partire degli anni Settanta del Novecento si è assistito ad una ricolonizzazione delle aree precedentemente abbandonate. La Cicogna nera è specie protetta nei confronti della quale sono previste misure speciali di conservazione per quanto riguarda l’habitat.

La proteggiamo, nel nostro piccolo, anche noi, evitando di rivelare la zona in cui sono state viste e fotografate, cercando così di tutelare la loro tranquillità. Ma con un invito in più a tutti i lettori: in ogni tempo e in ogni stagione scoprite, camminando in silenzio, la bellezza delle terre del Po, sia sulla riva destra che su quella sinistra. Abbiate la pazienza e la sensibilità di stare appunto in silenzio, magari sotto un grande albero, osservando (cosa ben diversa dal semplice guardare) attentamente ciò che vi circonda. Vi sorprenderete sempre delle meraviglie che vi potete trovare intorno e, se avete con voi una fotocamera, non esitate (senza disturbare) a immortalarle.

Eremita del Po, Paolo Panni

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