Cultura

Roberto Livi primo finalista della
27esima edizione del Premio Viadana

Leggere le prime pagine di "Solo una canzone" di Roberto Livi, finalista all’edizione numero 27 del Premio Viadana (l’autore ha incontrato il pubblico domenica 28 agosto presso il giardino del MuVi, ndr), potrebbe indurre a esercitare una sorta di distacco da una vita così “normale”.

Assenza di colpi di scena. Nessun evento storico dirompente. Lo scorrere della vita senza apparenti scossoni. Una lentezza che rimanda a qualcosa di stanco e trascinato. Leggere le prime pagine di “Solo una canzone” (edito da Marcos y Marcos) di Roberto Livi, finalista all’edizione numero 27 del Premio Viadana (l’autore ha incontrato il pubblico domenica 28 agosto presso il giardino del MuVi, ndr), potrebbe indurre a esercitare una sorta di distacco da una vita così “normale”.

Eppure, Livi ci mostra inesorabilmente, attraverso il racconto, una esistenza riconoscibile, non distante da un certo procedere della quotidianità di ciascuno: il paese, con il suo territorio, i personaggi che lo popolano, la trattoria, i dialoghi; momenti quasi trascurabili del vivere. È in questo flusso che – senza superflue sottolineature – emergono questioni anche urgenti della nostra contemporaneità: la famiglia, il lavoro, l’amore visti e raccontati senza la pretesa di un elemento di eccezionalità.

Torna alla mente il passaggio di un intervento di Michel Houellebecq sul Corriere della Sera in occasione della consegna della Laurea “ad honorem” all’Università Kore di Enna: l’uomo «Ha bisogno di altre vite, diverse dalla sua, perché semplicemente la sua non gli basta. Queste vite non devono per forza essere interessanti, possono essere perfettamente monotone. Possono essere piene di eventi di grande portata o non prevederne alcuno. Non devono per forze essere esotiche; possono svolgersi cinque secoli fa, in un continente diverso, o nell’edificio accanto. L’unica cosa importante è che siano altre».

Del resto «Non succede niente in questo libro – è la provocazione di Luigi Bedulli, guida della Commissione scientifica, a commento del romanzo -. Perché, nella vostra vita succede qualcosa? Nella mia non succede niente. Tutti prevediamo tutto, niente ci coglie di sorpresa e soprattutto abbiamo delle cose che vorremmo fare o che avremmo voluto fare e che non abbiamo fatto. C’è sempre un angolo, che è l’angolo del cuore o della mente che è quello che suona una musica e che rimanda continuamente non solo echi, ma inviti: “Basta con questa vita, avviati per un’altra, cerca un altro sbocco!”. Ecco è quello che facciamo, cerchiamo un altro sbocco, non lo troviamo – magari lo trovassimo! – ma questa è l’esistenza di tutti».

Proprio come accade al protagonista di “Solo una canzone”. Un uomo a cui l’autore preferisce non dare un nome, alle prese con «il sintomo della tristezza», insoddisfatto del proprio lavoro come cameriere, oppresso dalle recensioni negative dei clienti e dal giudizio della moglie, che lo considera un fallito. Eppure, un desiderio lo tiene su: scrivere una canzone qualsiasi che faccia venire i brividi e che sia talmente bella da non essere giudicata. Solo una canzone!

Ricordiamo che la Commissione del Premio Viadana è composta dall’assessore alla Cultura Rossella Bacchi come membro onorario, nonché da Antonio Aliani, Luigi Bedulli, Benedetta Boni, Alessia Lodi Rizzini e Naiche Moreschi, che hanno interpellato l’autore, stuzzicato anche dall’attenta platea. L’assessore Bacchi ha inoltre colto l’occasione per ringraziare, a nome dell’amministrazione comunale, i membri della commissione, i giurati, i dipendenti del Comune (con particolare riferimento a Corrado Lodi, Samanta Santini e Maria Coppi) per il lavoro svolto e l’alto livello che anche quest’anno il Premio Viadana esprime.

Bacchi ha poi speso parole di ringraziamento anche per i ragazzi che stanno effettuando l’alternanza scuola-lavoro con impegno e passione, dimostrando anche grande capacità critica nella lettura dei testi. Il secondo appuntamento con il Premio Viadana si svolgerà sempre al MuVi domenica 4 settembre: l’ospite sarà Gaia Manzini con “Nessuna parola dice di noi” (Bompiani).

Benedetta Boni

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