Ferragosto, niente tuffo ma l'amore
per il Po passa ugualmente

Quarantadue persone. Meno degli anni scorsi, ma comunque molte di più rispetto alle attese. Perché, indubbiamente, questo saggio di Ferragosto, giunto alla sua decima edizione tra gli Amici del Po e l’Eridanea, canottieri più che mai in collaborazione a Casalmaggiore, non poteva che essere diverso da tutti gli altri. E, per certi versi, ha rischiato di scoraggiare chi solitamente era un tradizionale frequentatore del saggio natatorio.

Il Po molto basso ha infatti trasformato il tuffo in una camminata e, dove è stato possibile (ossia dove la secca storica ha concesso qualche metro di acqua), in una nuotata propiziatoria. Partenza alle 10 dagli Amici del Po, con tenute spesso goliardiche, tra palloncini, qualche costume improbabile e ancora più divertenti salvagente, e poi via verso l’Eridanea, appunto. Da zattera a zattera, per rinsaldare i rapporti tra le due società, guidate da Paolo Antonini e da Silvia Orlandini, per stare in compagnia e soprattutto per lanciare un messaggio: il Po è di tutti e tutti devono difenderlo.

Il saggio natatorio era nato dieci anni proprio con questo scopo, per dimostrare che il Grande Fiume stava piano piano guarendo almeno dal punto di vista dell’inquinamento, dove qualche passo avanti in effetti è stato fatto, con la balneabilità tornata a fare – per così dire – meno paura di un decennio fa. Oggi il saggio natatorio ha uno scopo diverso, ovvero tenere alta l’attenzione sul corso d’acqua italiano principale.

Consci che, passata la siccità, non dovrà passare la certezza che il fiume avrà altri problemi da risolvere. E che essere entrati nel Mab Unesco, di per sé, non è sufficiente – come etichetta – a sistemarli, se non mediante una costante attenzione e salvaguardia. Ecco perché, anche senza tradizionale tuffo per non rischiare fantozziani infortuni, il lunedì di Ferragosto dei 42 partecipanti a Casalmaggiore è stato comunque molto significativo.

redazione@oglioponews.it (foto e video Alessandro Osti)