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Tegola su Viadana, addio
del Manga al Rugby giocato

Nel corso dell'attuale stagione però, una notizia sconvolge la squadra. Dopo essersi sottoposto ad accertamenti medici a Gabriele viene riscontrato un problema cardiaco che non lo rende più idoneo alla pratica di attività sportiva

Il giovane tre quarti Gabriele Manganiello, colonna del rugby viadanese, costretto ad un prematuro addio al rugby giocato per problemi di salute. Chi ha nel sangue il rugby può smettere di giocare, placcare ed andare in meta, ma rimane un rugbysta per tutta la vita e da questa angolatura deve essere letta la situazione che collega il Rugby Viadana ad uno dei suoi figli prediletti, uno che non è nato vicino al Po, ma un ragazzo che a Viadana si è legato in modo indissolubile, Gabriele Manganiello.

Nato e cresciuto rugbysticamente a Benevento, Gabriele arriva a Viadana nell’ormai lontano 2014 dopo l’esperienza dell’Accademia Federale e un anno ai Cavalieri Prato. Anno dopo anno, stagione dopo stagione Manga e Viadana stringono un forte rapporto che sembra indissolubile, tanto da durare 7 anni. Nel corso dell’attuale stagione però, una notizia sconvolge la squadra. Dopo essersi sottoposto ad accertamenti medici a Gabriele viene riscontrato un problema cardiaco che non lo rende più idoneo alla pratica di attività sportiva.

Manga in giallonero ha giocato trequarti ala, tra i centri ed anche mediano d’apertura in una situazione in cui la cabina di regia necessitava  di un giocatore che potesse mettere la dieci nonostante fosse fuori ruolo e la risposta fu inevitabilmente: “Presente!”

“Manga è un giocatore polivalente, in grado di ricoprire più ruoli nella linea dei trequarti, purtroppo, nel suo momento di massima espressione sportiva ci ha messi a conoscenza dei suoi problemi di salute. È stato un duro colpo, tanto per lui quanto per noi – esordisce il GM Ulises Gamboa – Gabriele però si è messo in gioco fin da subito e abbiamo notato in lui queste doti da allenatore, capace di trasmettere le sue conoscenze sportive ma non solo, creando con i ragazzi da lui allenati un rapporto di amicizia. Ormai Manga è uno del club, è a Viadana da 7 anni e speriamo che rimanga ancora qui per tanto tempo ancora.”

In 7 anni Manga ha stretto molte amicizie, alcune più salde di altre, tra queste quella con Gilberto Pavan: “Quando ad ottobre ci ha comunicato i risultati degli accertamenti e quindi la sua impossibilità a continuare a giocare è stata una notizia shock per tutti noi. Io, come altri della squadra, sono molto legato a Manga, in questi 7 anni siamo sempre stati insieme. Siamo stati vicini di casa, abbiamo vissuto tante avventure insieme, dentro e fuori dal campo… È una persona che dà tanto, la gente gli vuole bene perché è sempre disponibile e ha sempre il sorriso stampato in faccia, nonostante alcune volte, come in questo caso sarebbe stato giustificato non averlo. È una persona importate per il club e sono contento che abbia iniziato ad allenare  così da mettere la sua conoscenza rugbystica a disposizione del club. Ha già dimostrato le sue qualità come allenatore e come persona quindi spero vivamente che possa fare parte di questo club ancora per molto”.

Manga ha deciso che è arrivato il momento di fare un passo indietro e quindi potremmo dire che Viadana perde un giocatore, ma al tempo stesso non vuole fare allontanare un ragazzo che è stato un esempio per attaccamento, dedizione e passione per uno sport, una maglia ed una città con pochi eguali. E quindi anche nella prossima stagione Gabriele continuerà a seguire le giovanili giallonere ricoprendo però un ruolo di rilievo, in modo da trasmettere ai giovani leoni tutta la sua conoscenza e la sua passione per questo sport e questa maglia.

Concludiamo con le parole di Manga al quale va il nostro più sincero ringraziamento per i momenti passati insieme e per aver deciso di rimanere ancora noi: “Ho pensato diverse volte a cosa dire, ma è difficile trovare le parole adeguate. Con immenso dolore sono giunto al termine della mia carriera da giocatore di rugby a causa di problemi cardiaci, non avrei mai immaginato che sarebbe dovuta finire così improvvisamente. Mi mancherà quotidianamente giocare, le sensazioni prima e dopo le partite, l’atmosfera dello spogliatoio… L’elenco è molto lungo, ma si può riassumere dicendo che mi mancherà tutto. Non so se avrei giocato ancora un anno o 10 anni, ma il mio rimpianto più grande è quello di non aver potuto decidere la mia ultima partita, auguro a tutti i giocatori di poter decidere quando smettere e di godersi con estremo piacere questo momento.

Voglio ringraziare tutte le persone che ho incontrato durante la mia carriera da giocatore (compagni di squadra, allenatori, dirigenti, medici, fisioterapisti, preparatori atletici e tifosi) e questo sport che mi ha fatto fare esperienze incredibili e stringere amicizie indissolubili. Ringrazio lo staff del Rugby Viadana di quest’anno che mi ha dato la possibilità di iniziare a lavorare con loro, imparando moltissimo.

Un altro grazie va alla mia famiglia, a Caterina e ai miei amici che mi hanno sempre sostenuto in ogni mia scelta e mi sono sempre stati vicino nei momenti belli e in quelli meno belli. Concludendo voglio ringraziare Gino Donatiello che ha sempre creduto in me, spingendomi a raggiungere il mio massimo in ogni momento.  Adesso si riparte con nuove energie per raggiungere nuove mete. Sperando di aver onorato tutte le maglie che ho indossato (San Filippo, Rugby IV Circolo Benevento, Sannio, Accademia di Tirrenia, Italia, Cavalieri Prato e infine quella del Rugby Viadana)… Un abbraccio a tutti! Manga”.

Martina Sofo

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