Cultura

Castelponzone, il Museo dei Cordai
in una conferenza a San Secondo

Interverrà, come relatrice, l’esperta Camilla Melloni del Museo di Storia e Civiltà di Varano Marchesi (Parma), realtà in cui è conservata una importante sezione dedicata alla canapa. Inoltre, nell’occasione, sarà presentato un contributo video realizzato da Vincenzo Gaibazzi per la sezione video di Radio Bassa Parmense

Il Museo dei Cordai di Castelponzone, straordinaria realtà culturale del casalasco, si fa largo anche in terra parmense. Infatti, sabato 14 maggio, alle 16, al Museo Agorà Orsi Coppini di San Secondo Parmense si terrà una conferenza su Canapa e corda. Un pomeriggio tra storia, cultura e ricordi, dedicato alle origini, alla coltivazione ed agli usi della canapa. Interverrà, come relatrice, l’esperta Camilla Melloni del Museo di Storia e Civiltà di Varano Marchesi (Parma), realtà in cui è conservata una importante sezione dedicata alla canapa. Inoltre, nell’occasione, sarà presentato un contributo video realizzato da Vincenzo Gaibazzi per la sezione video di Radio Bassa Parmense, realtà che è già sbarcata sul web e che a breve inizierà le proprie trasmissioni, rinverdendo così i fasti della vecchia Radio Bassa Parmense. La conferenza di San Secondo Parmense, promossa grazie all’iniziativa di Dalmazio Dallaturca, sarà anche una importante vetrina per promuovere, in terra emiliana, lo splendido Museo dei Cordai di Castelponzone, luogo che custodisce, conserva e mantiene viva la memoria legata alla produzione della corda che, nel meraviglioso borgo, ha assunto forte rilievo a partire dalla metà dell’Ottocento, fino a coinvolgere buona parte della popolazione. Giusto ricordare che fin dai tempi antichi le corde venivano prodotte partendo dalla filatura di fibre vegetali. Non fanno ovviamente eccezione le corde prodotte a Castelponzone che hanno visto fino alla metà del secolo scorso la canapa come principale materia prima. Ragioni economiche, legate all’abbandono della coltivazione della canapa di cui l’Italia era il secondo produttore europeo dopo la Russia per quantità e primo per qualità, col tempo hanno decretato il progressivo abbandono dell’uso della canapa in favore di filati come il sisal (fibra dell’Agave sisalana) e il manilla (fibra dell’àbaca o Musa textilis). Poi le fibre sintetiche e l’industrializzazione hanno dato il colpo di grazia alle corde fabbricate manualmente a Castelponzone. Un luogo, San Secondo Parmense, non certo casuale per questo tipo di argomento. Infatti il borgo emiliano, da tempo, vanta anche una importante tradizione artigianale legata alla produzione delle corde. Un legame che, chissà, potrebbe portare in un futuro non lontano anche alla nascita di collaborazioni più strette e proficue, tra i due centri, a beneficio del territorio.

Eremita del Po, Paolo Panni

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