Cronaca

Al Cibus di Parma l’agri-birra del
Luppolajo e il Lambrusco di Quistello

“Come azienda siamo alle prese con un boom dei prezzi del vetro e i listini aumentati del 40% dall’inizio dell’anno – dice Treccani –. L’alluminio per le lattine è pressoché introvabile, per cui prevediamo, se non vi saranno cambiamenti di rotta, di spostare parte della produzione in lattina verso il vetro, anche se con maggiori costi”

Debutta al Cibus di Parma, il Salone internazionale dell’alimentazione al via domani e fino a venerdì 6 maggio, la birra Castellana barricata prodotta dal Luppolajo di Enrico Treccani. “È un’edizione speciale che abbiamo pensato per celebrare i nostri primi 10 anni di attività, ottenuta con l’erba amara tipica di Castel Goffredo e affinata per nove mesi in barrique”, spiega Treccani, presidente di Coldiretti Castel Goffredo e fra i primi agri-birrifici della Lombardia con una produzione di circa 1.000 ettolitri.

Fra le imprese del settore del territorio parteciperà a Cibus anche la Cantina Sociale di Quistello, realtà storica della provincia, che proporrà ai visitatori della kermesse dedicata all’agroalimentare “Il Sogno del Duca”, un lambrusco Doc della selezione Grappello Ruberti “dedicato al duca Vespasiano Gonzaga, che coltivò il sogno della città ideale come ispirazione urbanistica di un gioiello come Sabbioneta”, afferma Luciano Bulgarelli, presidente della Cantina Sociale di Quistello.

Dopo una prima commercializzazione nel 2021 con appena 1.000 bottiglie, quest’anno saranno 5.000 i pezzi, tutti numerati, destinati alla ristorazione e ai privati.

Quest’anno – ricorda Coldiretti Mantova – la 21ª edizione di Cibus si colloca in un contesto internazionale particolarmente delicato, con rincari dei costi di produzione particolarmente significativi, conseguenza dell’invasione russa dell’Ucraina, ma anche di altri fattori di criticità.

“Come azienda siamo alle prese con un boom dei prezzi del vetro e i listini aumentati del 40% dall’inizio dell’anno – dice Treccani –. L’alluminio per le lattine è pressoché introvabile, per cui prevediamo, se non vi saranno cambiamenti di rotta, di spostare parte della produzione in lattina verso il vetro, anche se con maggiori costi”.

Molti forni, per la corsa dei prezzi dell’energia (il gas naturale è cresciuto del 494% rispetto a 12 mesi fa, l’energia elettrica del 230%, il petrolio del 62%), hanno chiuso, rallentando così la produzione di bottiglie di vetro e rendendo più difficile la reperibilità, spiega Coldiretti Mantova.

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